Siamo preoccupati solitamente per i cibo che mangiamo, cerchiamo che sia sano, biologico, no o.g.m.
Nel padre nostro Gesù ci insegna di chiedere il pane quotidiano, ma qual è?
Un pane per la forza del corpo, ma anche un pane che nutre l’anima, la nostra interiorità, che nutre i nostri bisogni più profondi. Un pane che Gesù stesso ci dà. Guardiamo a questo tipo di pane.
Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Per carne Gesù intende tutti i gesti di umanità che portano vita, che nutrono.
Questa carne data consiste nei far sentire l’altro accolto, non giudicato o disprezzato. Far sentire l’altro perdonato, offrirgli uno spazio di ascolto che poi può diventare anche una parola di sostegno, aiuto, stimolo per il cammino. Quella carne consiste in quelle intimità dove tu ti senti qualcuno, prezioso agli occhi di un altro, non un estraneo. Consiste nel dare se stessi in tempo, cura attenzioni, anche ai piccoli gesti, in competenza per la crescita per l’altro… gesti che hanno il profumo di un sacrificio di soave odore
Questa carne, che è la carne di Cristo, la sua umanità scandalizza i Giudei, ma come non è il figlio di Giuseppe, non conosciamo il padre e la madre?
Non è scontato vedere e gustare la bontà del Signore nella carne di Cristo, cioè nella sua umanità.
Impariamo a gustare e vedere la bontà di Dio in tutti i gesti di cura che passano oggi per la nostra umanità, un umanità che si fa cibo per gli altri. Gesù non sta a discutere con chi mormora contro di lui, si offre come cibo per la vita.
Ogni domenica ci viene donato questo cibo nella parla che ascoltiamo e nell’eucaristia. E’ un pane che dà la vita eterna, cioè che non fa sentire soli, che ci dà la vita divina che supera ogni forma di morte.
Viviamo così le nostre messe, nutrimento per noi per poi dare la vita del mondo? Quel nutrimento che troviamo anche nel riunirci come comunità, per rinforzare legami, per imparare a perdonarci e accoglierci, per non sentirci estranei, sentirci un numero ma parte viva di un corpo.
Nutrimento per camminare anche noi verso l’Oreb per capire dove e come il Signore ci invita a diventare pane di vita per la fame del mondo.