Inizia oggi il tempo di avvento, tempo di attesa. Se si parla di attesa significa che c’è un incontro, che c’è qualcuno che desidera incontrarci, che viene per noi.
La strada ci richiama questo percorso, questa attesa. Possiamo chiederci chi dobbiamo attendere e come vivere questa attesa?
Possiamo paragonare la strada alla nostra vita quotidiana, non è facile riconoscere che il Signore ci incontra proprio qui, tante volte cerchiamo Dio in cielo. Non pensiamo che Dio desidera incontrarci proprio in questa strada, tanto più se questa strada è accidentata, piena di buche, magari sono i nostri fallimenti, solitudini, peccati. Sono quei segni forti di cui parla il vangelo che dicono la nostra creaturalità, la nostra finitezza.
Ecco l’invito di oggi alzate il capo. Guardare in alto per riconoscere che il Signore vuole incontraci, vuole farci fare esperienza di salvezza, cioè di non essere da soli.
Ma anche vegliate, cioè guardare in basso, guardare questa strada per riconoscere le luci presenti, i segni di una presenza di Dio nei gesti quotidiani di santità.
Allora come vivere questa attesa?
Vegliare: significa aprire gli occhi andare oltre l’apparenza (sotto le foglie tante volte si nascondono i funghi), è saper vedere quelle piccole luci che sono i segni concreti di cura amore, di pazienza, dentro una quotidianità che tante volte diamo per scontata.
Sono luci, o germogli da scovare, sono fragili ma dicono un potenziale di vita. Nel vortice dove uno guarda ai propri interessi queste luci sono date da chi instancabilmente dona la vita. Nell’egocentrismo dilagante c’è chi pone davanti il noi e non l’io. Nell’indifferenza c’è chi si ferma prende a cuore le situazioni. C’è chi magari critica con facilità gli altri, la comunità e c’è una luce di chi sceglie di sporcarsi le mani per gli altri.
Vegliare significa anche togliere ciò che ci appesantisce il cuore, la vita. Possono essere le dissipazioni, cioè lo sprecare, il disperdere dei beni, energie, capacità. Togliere le ubriachezza, cioè ciò che rischia di stordirci di non essere presenti a noi stessi. Possono essere le esagerazioni negli impegni, nell’uso di beni, nel cercare di voler sempre di più, del frastuono di tante cose. Togliere gli affanni, il preoccuparci troppo per…
Per prepararci a questo incontro chiediamo questo sguardo in profondità e cosa dobbiamo togliere per saper riconoscere quei germogli, e quelle luci di vita che dicono la presenza del Signore, per diventare anche noi germogli e luci di vita.