“Sei tu quello che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”
Giovanni, il precursore, colui che ha preparato la strada al messia fa fatica a riconoscerlo, non si ritrova con il modo di fare di Gesù.
Forse può succedere la stessa cosa per noi, non è facile riconoscere i segni della presenza di Dio, anzi, si può anche vivere senza di Lui. E’ difficile tanto più se siamo dentro un momento di prova, fatica, delusione, sconforto. Oppure se la situazione nonostante i nostri sforzi non cambia, o chi può fare qualcosa non lo fa per incuria, indifferenza. Si fatica a vedere un germoglio che spunta, che cresce… Forse fatichiamo a riconoscere il volto di Dio perché quello che ci mostra Gesù è diverso da un Dio potente, che può tutto.
Gesù risponde indicando ciò che possono udire e vedere. Imparare a sentire e vedere per riconoscere la presenza di Dio…
Gesù ci riporta al germoglio, si rischia di non vederlo, è fragile, eppure c’è, non fa clamore. Quel germoglio, che noi dobbiamo imparare a riconoscere, sono tutti quei gesti di vita che Gesù porta incontrando le persone. L’incontro con Lui ha cambiato qualcosa, ha portato gioia, dignità alla persona, ha portato vita. Ha portato fiducia nel ripartire, nel condividere una situazione, apertura di cuore.
Saper riconoscere il Signore che si fa vicino in tutti quegli incontri che recano un cambiamento in ordine alla vita. La gioia del Natale è quella che nasce dal sapere riconoscere che il Signore non è distratto ma si prende cura e decide di cambiare la sorte del povero, di chi è nel bisogno. Dio soccorre il suo popolo in nome della sua fedeltà, si fa carico dei bisogno del suo popolo.
Stiamo attenti a non scandalizzarci anche noi, cioè a non inciampare, perché magari cerchiamo Dio nei cieli, nella grandezza e lui ci incontra nel curarsi dei bisogni degli uomini.
Lasciamoci sorprendere dal germoglio… dal fuori programma, lasciamoci sorprendere da chi ha bisogno, di qualsiasi tipo, da un po’ di tempo di essere ascoltato e questo lo ristora, anche se immediatamente non gli cambia la situazione. Da chi ha bisogno di essere sostenuto, di trovare un lavoro…
Se anche riusciamo ad aiutare a rendere migliore la vita di una sola persona questo è già tanto, è continuare a testimoniare che il Signore ci vieni incontro, è fedele… Il Signore ridona la vista… da il pane, rialza chi è caduto, ama i giusti, protegge i forestieri…
Non è facile vivere questo, chiediamoci se il vangelo che ascoltiamo resta solo una buona parola o se ci sono dei segni concreti di cambiamento che avvengono in profondità e che ci dicono che anche noi abbiamo incontrato il Signore e lo portiamo li dove c’è bisogno.
Riconoscere dei germogli di vita che dicono che il Signore ci ha salvato e far nascere germogli di salvezza.