Cristo è risorto, vivere una vita da risorti non è così scontato; Cristo è vivo e ti vuole vivo, lo siamo?
Il vangelo ci riporta dentro il cenacolo con discepoli chiusi in se stessi per la paura, eppure avevano accolto l’annuncio delle donne, ma sono chiusi, paurosi. Forse ci troviamo anche noi nella stessa situazione abbiamo accolto l’annuncio ma vivere da risorti non è facile, credere al risorto non è così scontato.
Quale strada ci offre Gesù per poterlo riconoscere?
Viene sta in mezzo a loro e mostra le sue mani e il costato. La vita da risorti è una questione di mani e fianco trafitti. Gesù mostra nelle mani ferite i segni dell’amore gratuito per noi.
Quante cose si possono fare con le mani? Quanti gesti di sevizio, di cura di contatto. Mani che sanno accogliere, ricevere e donare. Mani che sanno portare, mani trafitte dal vivere la fedeltà dell’amore: il suo amore è per sempre.
Il risorto per farsi riconoscere dai discepoli, da Tommaso che non è con loro non esita a mostrare le sue ferite.
Dona la sua pace, dona lo Spirito Santo per dare la forza di perdonare, invia i discepoli a portare questa buona notizia. Ecco che in questo invio le sue mani diventano le nostre mani.
Ognuno può dire: le mie mani sono le Tue mani. Arrivare a questo atto di fiducia non è facile, comporta imparare a vedere nelle ferite del risorto i segni dell’amore di Dio per me e così arrivare a dire come Tommaso mio Signore e mio Dio. Sì in quei segni di morte di sacrificio traspare la vita per me. Ecco che allora le mie mani diventano le sue mani. Ogni volta che trovo la forza di compiere un gesto di servizio. Questa è la comunione di maturità: far sì che ogni giorno le mie mani siano le tue mani Gesù, dove continui a spezzarti a sporcarti le mani ancora verso chi ha bisogno, mani che sanno vivere il sacrificio, sanno far passare attraverso le loro ferite la luce, la linfa della vita.
Mani allora che non hanno paura di sporcarsi per chi è debole bisognoso. Mani che sanno farsi vicino che sanno accogliere ricevere, far rialzare e donare.
Apriamo le nostre mani per accogliere il corpo di Cristo per diventare noi il suo vero corpo glorioso.