Oggi non è facile fare un affare, sia ha sempre il dubbio di essere ingannati. Per parlarci del regno di Dio, dello stile del cristiano, Gesù ci presente due persone che fanno un affare, trovano un tesoro, una perla preziosa.
L’essere cristiani, figli di Dio, per noi è un affare?
Due parabole che ci dicono lo stile del cristiano, di come dovremmo vivere. Mettiamo in luce due aspetti: cosa può rappresentare quel tesoro, e come fare per averlo.
Cosa può rappresentare quel tesoro, quella perla preziosa? Certamente qualcosa di grande, qualcosa per cui vale la pena vendere tutto per averla, un qualcosa che ti muove, che ti entusiasma, che da vita, ti spinge.
Penso che il tesoro sia quando capisci cosa il Signore ti chiede nella tua vita, vivi la tua vita come una vocazione una risposta a una chiamata a donarla in quella direzione che ti fa vivere. E’ trovare un senso alla propria esitanza, senti che merita spenderla per quella causa, per portare vita. L’abbiamo trovato questo tesoro, ci stiamo muovendo?
Il tesoro è quella sapienza del cuore che chiede Salomone, la capacità di distinguere il bene dal male. Salomone non chiede salute, lunga vita, potere sui nemici, ricchezze, ma la capacità di sapere ascoltare la voce del Signore. Chiede in base a ciò che ha bisogno, “Chi può governare questo popolo così numeroso”.
Cosa chiediamo noi? Imparare a distinguere il bene da male, ciò che ci fa bene, ci aiuta da quello che ci rende schiavi, viene più spontaneo chiedere ricchezza, potere, successo… E’ ciò che da vera gioia? Essere capace di capire ciò che vale, ciò che conta veramente nella vita.
Penso sia importante riconoscere tutto ciò per poter così gustare la vita, e anche per aprire gli occhi e riconoscere quelle realtà, beni, persone che apparentemente sembrano tesori ma non lo sono.
Quel tesoro, quella perla parlano di Gesù, della sua esistenza, del Vangelo. Chiediamoci se viviamo il nostro rapporto con il Signore come una tesoro trovato, una relazione preziosa che ci aiuta nel cammino quotidiano. Il vangelo è una parola che ci entusiasma, che è luce per il cuore, che diventa preziosa per poter camminare dentro i solchi della vita?
Di fronte al tesoro trovato lo stile non è del sacrificio ma dell’affare, del di più. Quei verbi, va, vende, compra dicono una scelta dettata non dal dovere, dal privarsi per sacrifico, ma di una scelta motivata dalla GIOIA dell’incontro.
La conversione, il cambiamento, nasce non dalla paura, dal timore del castigo, ma dal’aver trovato l’affare, il di più di vita, cura, attenzione. Ciò che muove il cristiano è il di più di vita, di gioia, è il portare e cercare vita, il cercare il bene per gli altri e di riflesso per se stessi. Bene che è dato primariamente dalla gioia.
Chiediamo al Signore oggi di imparare a chiedere ciò che veramente è il bene per noi. Imparando l’umiltà e il metterci in ascolto. Come cristiano nel mio agire, nel mio vivere la fede c’è un tesoro una perla preziosa che ho trovato, oppure c’è la logica del contratto, una relazione per dovere o di precetto?
Speriamo di essere cristiani che hanno fatto l’affare più grande della loro vita, aver incontrato la misericordia di Dio che fa vivere.