La scena del vangelo ci riporta al tempo estivo, tempo di vacanza, di fermarsi. Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme ha bisogno di fermarsi, di trovare ristoro in casa di amici, un ristoro non solo del corpo, ma anche trovare un luogo famigliare, dove possa ricaricarsi, bisogno di gratuità, di voci amiche.
La casa di Marta e Maria diventa immagine dell’accoglienza vissuta in modo diverso dalle due sorelle.
Possiamo dire che Gesù gusta e accoglie questa accoglienza e in particolare vuole aiutare Marta a fare un salto di qualità nel vivere le relazioni.
Guardiamo il modo di fare delle due sorelle.
Marta, da buona donna di casa, si prodiga nel servizio affinché agli ospiti sia assicurato il necessario. Gesù vede questo prezioso sevizio e non lo condanna, ma richiama Marta dal fatto che lei è distolta da tutte le cose da fare. E’ l’esperienza di essere tirati da tutte le parti, essere completamente assorbiti dalle cose da fare. E’ una situazione che può capitare anche a noi, essere presi dalle tante cose da fare e perdere di vista la faccia di chi abbiamo davanti, non ci accorgiamo della presenza di chi ci vive accanto. Magari presi dal volere di più, dal far in modo che tutto sia apposto, perfetto, oppure dal sentirci utili per gli altri, ma perdiamo la capacità di gustare la presenza dell’altro.
Maria è seduta ai piedi di Gesù, una scena che da quasi quasi fastidio, con tutto quello che c’è da fare. Maria seduta ascolta, accoglie con la sua persona, fa spazio all’altro, gusta la presenza dell’altro, di Gesù. Non si preoccupa delle cose da fare, che pure ci vogliono, ma privilegia il dare spazio, la gratuità dell’amicizia. L’accoglienza è dare spazio e tempo all’altro. Oggi non è così scontato, è l’insegnamento che ci offre anche Abramo nella pria lettura, che accoglie quei tre angeli, da spazio, tempo, sostentamento, e questo porta vita nella sua famiglia, tua moglie tra un anno avrà un figlio.
Maria si è scelta la parte migliore, nel senso che lei ha privilegiato la persona di Gesù, il gustare, il fare spazio alla sua presenza. Con il suo richiamo Gesù invita Marta a fare questo salto della gratuità, a non rimanere schiava della preoccupazione che tutto sia apposto, vuole aiutarla a far sì che anche il servizio, che pure è necessario, sia orientato a gustare la presenza dell’altro, ci sono sì i bisogni materiali, ma Gesù desidera che con lui non ci rapportiamo da servi, ma da amici, in una reciprocità di relazione che nutre.
Alla luce di queste due sorelle possiamo chiederci qual è il nostro stile di accoglienza, se siamo più preoccupati o distolti nel fare oppure se sappiamo dare spazio e tempo all’altro?
Signore aiutaci a fare questo salto da servi ad amici, da fare alla gratuità.