Il vangelo e la prima lettura ci mettono davanti la realtà della morte, e anche cosa ci sarà dopo la morte.
Quei sette figli che credono nella risurrezione, i sadducei che non ci credono, per loro la vita continua solo tramandandola biologicamente…
Non è facile dire cosa ci sia dopo la morte, neanche Gesù non lo spiega, si è soliti dire che si va in cielo. Non da intendersi come un luogo, ma come un immagine per dire che dopo la morte ci aspetta qualcosa di diverso, di bello.
Per trovare una risposta dobbiamo partire da una domanda: “Perché oggi siamo qui in chiesa?” Perché accettiamo di fare un cammino di fede.
Perché il nostro Dio non è dei morti ma dei vivi, è il Dio di Abramo, Isacco di Giacobbe…
Due cose ci dice Gesù per trovare una risposta.
La prima, la nostra condizione dopo la morte sarà diversa, e neanche totalmente spiegabile. Per Gesù la risurrezione è una novità assolutamente radicale: l’uomo non sarà disumanizzato, ne saranno rinnegati e distrutti i suoi legami affettivi nella vita terrena, ma vi sarà una partecipazione alla figliolanza divina.
Tutto questo perché il nostro Dio è un Dio dei viventi, che si è impegnato con Abramo, Isacco Mosè. Si è impegnato con le sue iniziative, le sue promesse e loro sono vissuti grazie a Lui. E’ un Dio che non è indifferente, è fedele è capace di vincere la morte perché si interessa dell’umanità e si coinvolge si sporca le mani, si impegna. Gesù con la sua risposta sposta la nostra attenzione dal cercare di capire cosa c’è dopo, al comunicare che Dio, il vivente per sempre, è fedele alla sua creazione. Proprio perché è fedele e il vivente ci donerà la vita eterna.
Non è vita senza fine, ma fare esperienza che non si è da soli e che ci fa partecipare del suo essere figli di Dio. A noi è chiesto di fidarci di questa fedeltà di Dio in quanto è la sola che sostiene nei nostri momenti di sconforto. E’ quello che fanno qui sette fratelli. Dove trovano la forza di donare la vita? Se non nel confidare nel Dio dei viventi.
Ci sazieremo o Dio contemplando il tuo volto. Così abbiamo pregato con il salmo, sperimentare la sazietà, la sicurezza della vita eterna perché abbiamo contemplato il volto del Dio fedele nel volto di ogni fratello che ha condiviso il cammino con noi, nel volto di ogni gesto di amore ricevuto e donato.