foglietto n. 2/2022
Domenica 9 Gennaio 2022
Battesimo del Signore
SCARICA IL FOGLIETTO DEI CANTI DELLA MESSA DELLE 9.30
Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;
Partecipazione alle celebrazioni in Chiesa: siamo invitati al rispetto delle norme sanitarie; i posti in chiesa sono quelli previsti dal protocollo per la sicurezza
Gesto di carità verso i poveri delle nostre missioni diocesane partecipando alla raccolta “Un posto a tavola” dando l’offerta nella cassetta in chiesa vicino al presepe;
* Carità verso i poveri delle parrocchie: Raccolta dei generi alimentari – CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa per il Centro di Ascolto di Levada; (Sabato 9 gennaio ha riaperto dopo la pausa natalizia); in questi mesi è cessata la raccolta e distribuzione del vestiario a Levada, per chi fosse interessato questo servizio continua presso Sede del Gruppone a Rustega – via Guizze Alte n° 34 – Orario di apertura al sabato ore 14.30 – 18.00
Iscrizioni Percorso di Preparazione al Matrimonio Febbraio – Maggio 2022 scrivere a corso.fidanzati.trebaseleghe@gmail.com o contattare il numero 340 2963359 (Mattia)
Incontri in diocesi per il mese della pace:
“Bilanci di pace”: in modalità virtuale, attraverso il canale YouTube della Caritas tarvisina;
“Tre minuti” ogni giorno – Videoletture sul messaggio di papa Francesco per la Pace
Iniziativa delle diocesi del Triveneto: ogni paragrafo del testo del Papa è stato affidato a testimoni della vita sociale e associativa delle nostre diocesi.
Vita parrocchiale a S. Ambrogio e Silvelle:
* Visita agli anziani e ammalati nelle case: in questi giorni don Maurizio sta passando per incontrare queste persone; se ci sono altre persone che chiedono di poter ricevere la Comunione, perché impossibilitate a venire in chiesa, possono avvisare il parroco. E’ anche questo un segno di vicinanza umana e cristiana.
Domenica 9 gennaio: Festa del Battesimo del Signore – Ricordiamo il nostro Battesimo e l’impegno a vivere da cristiani in famiglia e nelle realtà quotidiane;
ore 10.15 – 12.30 Apertura del Bar dell’Oratorio per le famiglie;
* In questa settimana non sono previsti gli incontri di catechesi per i gruppi delle elementari delle nostre parrocchie – riprenderanno da martedì 18 gennaio secondo gli orari di ogni classe; chiediamo ai ragazzi l’impegno della preghiera quotidiana in famiglia e sono invitati alla S. Messa di domenica prossima 16 gennaio alle ore 9.30 con le loro famiglie;
Domenica 16 gennaio: S. Messa ore 9.30 sono invitati i ragazzi del catechismo delle elementari con le loro famiglie; ore 10.30 Incontro parrocchiale degli adulti dell’Azione Cattolica
Iscrizioni per Anno Scolastico Scuola dell’infanzia e Nido 2022 – 2023
Per SILVELLE: da Martedì 11 Gennaio 2022 si possono effettuare le nuove iscrizioni per la Scuola dell’Infanzia e il Nido, documentazione scaricabile dal sito https://scuole.fismpadova.it/silvelle/ per informazioni tel. 049 9387793 mail info@centroinfanziasanmartino.it
si può consegnare dal 11 Gennaio 2022 in segreteria, previa comunicazione telefonica, o via mail.
Per S. AMBROGIO: da Martedì 11 Gennaio 2022 si possono effettuare le nuove iscrizioni per la Scuola dell’Infanzia e il Nido, documentazione scaricabile dal sito https://scuole.fismpadova.it/santambrogiotrebaseleghe/
per informazioni tel. 049 9378194 mail infanzia@parrocchiasantambrogiodigrion.it
si può consegnare dal 11 Gennaio 2022 in segreteria, previa comunicazione telefonica, o via mail.
La vita delle nostre parrocchie, non solo numeri, ma incontri di fede e di vita cristiana
VITA DEL POPOLO – Giornale diocesano 130° Anniversario (1892 – 2022)
“La Vita del popolo, affidabile compagna di viaggio” – Messaggio del Vescovo
Che bella intuizione, che bella scelta, 130 anni fa, chiamare il settimanale diocesano di Treviso “La Vita del Popolo”. Il nome era un programma, espresso fin dalle prime righe della prima pagina: “Al popolo chi mai sognava un tempo? Oggi invece il popolo è sulle labbra di tutti. Nei giornali, dai pulpiti, nelle assemblee, per le piazze, nei caffè, nei circoli più spesso senti nominare il povero popolo, che non forse la patria. Perché adunque fra tante voci, non potremo sperare, che sia ascoltata anche la nostra a favore del popolo? Noi, come gli altri, vogliamo la Vita del Popolo”.
Così esordiva la nuova pubblicazione, il 3 gennaio 1892, era sicuramente il segno di un’attenzione alla vita, alle condizioni di esistenza delle persone in un territorio, nelle sue varie dimensioni: economica, civile e politica, della famiglia, della vita buona espressa dalla morale. Già allora era voce di Chiesa attenta a tutti i contributi, anche esterni, che provenissero da persone e gruppi autenticamente interessati al “vero bene del popolo” e “mossi dall’amore di chi soffre”. Già allora era una voce desiderosa di “valersi del sapere di tutti” e di “conoscere ed imitare il bene che fanno gli altri”.
Vivere il mandato missionario
Il contributo che il settimanale offre al nostro tempo è una forma efficace per vivere il mandato missionario che il Signore affida alla sua Chiesa. Lo spiega con parole toccanti papa Francesco: “Per essere evangelizzatori autentici occorre anche sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla vita della gente, fino al punto di scoprire che ciò diventa fonte di una gioia superiore. La missione è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo” (Evangelii Gaudium 268). Rimanere vicini alla vita della gente è fonte di un «gusto spirituale», che dovrebbe poter crescere in tutta la Diocesi, a tutti i livelli. L’informazione capillare e di qualità, la condivisione delle esperienze, la riflessione critica ed accurata a partire da una visione cristiana della vita sono essi stessi strumenti di evangelizzazione, permettono a chi legge e si informa di provare uno speciale «gusto» nell’essere parte di questa Chiesa, e assieme ad essa nell’essere in cammino con l’umanità di oggi.
Rinsaldare i legami, cercare il bene
La nostra oggi non è solo e non tanto una commemorazione, dunque, ma lo sguardo grato a un percorso fatto insieme, per attingere fiducia nei prossimi passaggi di cammino che ci attendono. Il passato non ci fornisce ricette, ma ci testimonia di un atteggiamento di fondo che ci potrà accompagnare anche in futuro: vale la pena di impegnarsi a fondo per vivere insieme, per rinsaldare i legami di popolo che ci uniscono e per cercare la realizzazione sempre più convinta del bene di tutti.
La Vita del Popolo sarà per noi ancora affidabile compagna di viaggio: se è il Vangelo a indicarci la rotta, l’informazione e la comunicazione saranno uno dei canali di diffusione e di applicazione della sua ispirazione al nostro cammino.
Michele Tomasi Vescovo
COMMENTO AL VANGELO
Sul Giordano Gesù è nido della colomba del cielo
di E. Rocchi
Vangelo di Luca (3,15-22)
In quel tempo (…) Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il Battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Il popolo era in attesa e tutti si domandavano, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo. Siamo così, creature di desiderio e di attesa, con dentro, sulla via del cuore, questo “tendere-a”, appassionato e attento, dato che il presente non basta a nessuno. L’attesa è così forte che fa nascere sentieri, e la gente è spinta fuori, sulla strada. Lascia il tempio e Gerusalemme dalle belle pietre, per cercare un luogo di sabbia e acqua, a decine di chilometri, dove si alzava una voce libera come il vento del deserto.
Sei tu il Messia? E Giovanni scende dall’altare delle attese della gente per dire: no, non sono io. Viene dopo di me colui che è più forte di me». In che cosa consiste la sua forza? Lui è il più forte perché ha il fuoco, perché parla al cuore del popolo, come aveva profetizzato Osea: la condurrò al deserto e là parlerò al suo cuore. Due soli versetti raccontano il Battesimo di Gesù, quasi un inciso, in cui però il grande protagonista è lo Spirito Santo.
Sul Giordano la colomba del cielo cerca il suo nido, e il suo nido è Gesù. Lo Spirito ancora adesso cerca il suo nido, e ognuno di noi è nido della colomba di Dio.
Gesù stava in preghiera, e il cielo si aprì. Bellissima questa dinamica causa-effetto. Gesù sta in preghiera, e la meravigliosa risposta di Dio è di aprire il cielo. E non è vuoto e non è muto. Per ogni nostra preghiera la dinamica è sempre la stessa: una feritoia, una fenditura che si apre nel cielo chiuso e ne scende un volo di parole: Tu sei il Figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento.
Ogni preghiera non fa’ che ripetere incessantemente questo: «Parlami / aspetto a carne aperta / che mi parli./ Noi non siamo qui per vivere / ma perché qualcuno / deve parlarci» (Franco Arminio).
E la prima parola è “Figlio”. La “parola” scende e si fa, nel deserto, e qui, un “figlio”. Dio è forza di generazione, che come ogni essere genera secondo la propria specie. Siamo specie della sua specie, abbiamo Dio nel sangue e nel respiro. Posta in principio a tutte, “figlio” è parola che sta all’inizio perché sta anche alla fine di tutto.
“Tu sei amato” è la seconda parola. Di immeritato amore, asimmetrico, unilaterale, incondizionato. Qui è posto il fondamento di tutta la legge. “Tu sei amato” è il fondamento; “tu amerai” è il compimento. Chi esce da questo, amerà il contrario della vita.
Mio compiacimento è la terza parola, l’ultima. Un termine che non ci è abituale, eppure parola lucente, pulsante: c’è in Dio una vibrazione di gioia, un fremito di piacere; non è un essere freddo e impersonale, senza emozioni, ma un Padre apritore di cieli, felice di essere padre, in festa davanti a ognuno dei suoi figli.