foglietto n. 28/2021
Domenica 4 Luglio 2021
XIV Tempo ordinario
Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica negli orari di apertura e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;
Appuntamenti diocesani: 46^ Settimana Biblica “CERCO I MIEI FRATELLI dal 16 al 20 agosto a Crespano iscrizioni entro fine luglio info: Segreteria 0422 324835 – 0422 324826;
Vita delle nostre parrocchie:
* Abbiamo concluso in questi giorni il Grest, è stata per tutti una bella esperienza di gruppo; a S. Ambrogio ritrovo conclusivo dei ragazzi: martedì 6 Luglio ore 18.30;
* Sono iniziati i Centri Estivi per i bambini di 3 – 6 anni presso le nostre Scuole dell’Infanzia: (Iscritti: S. Ambrogio in° 20 ore 8.00 – 15.00 a Silvelle n° 28 ore 8.00 – 15.00
Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;
ORATORIO ESTATE 2021 – E stiamo insieme per i ragazzi e le famiglie:
* S. Ambrogio: aperto pomeriggio ore 16.00 – 22.30 campi da gioco e Beach Volley; alla domenica mattina Caffè in Compagnia (con le famiglie)
* venerdì 9 luglio dalle 21.00: serata di ballo per tutte le età nel sagrato della Chiesa
* Silvelle: aperto pomeriggio ore 17.00 – 22.30 campo da calcetto e spazi esterni;
Ritrovo in Oratorio per partita di calcio degli Europei
a Silvelle e S. Ambrogio: Martedì 6 Luglio alle ore 21.00 diretta alla televisiva
Celebrazione comunitaria ANNIVERSARI di MATRIMONIO 2021
Domenica 19 settembre S. Messa ore 10.30 a Silvelle
Domenica 26 settembre S. Messa ore 11.00 a S. Ambrogio
Dopo l’estate, vogliamo far festa con gli Sposi che quest’anno festeggiano l’anniversario di matrimonio dal 20° al 60° anno e oltre. È prezioso ricordare nella comunità gli sposi che celebrano una tappa importante di vita insieme. N.B Si può dare adesione in sacrestia dopo le Messe e in canonica negli orari di apertura (ref. S. Ambrogio Annalisa cell. 339 1428437 – ref. Silvelle Claudia cell. 349 3654641) entro domenica 5 settembre
COMMENTO AL VANGELO
Così Gesù rifiutato continua ad amarci
di E. Rocchi
Vangelo di Marco (6,1-6)
Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.
«Ma non è il falegname, il fratello di Giacomo, Ioses, Giuda e Simone?» Poche pagine prima questi stessi fratelli sono scesi a Cafarnao per riportarselo a casa, il loro cugino strano, perché dicevano: è andato, è fuori di testa; lo danno per eretico, dobbiamo proteggerlo anche da se stesso.
E adesso a Nazaret, dove si conoscono tutti, dove si sa tutto di tutti (o almeno così si crede), la gente si stupisce di discorsi mai sentiti, di parole che sembrano venire non dalla sacra scrittura, come l’hanno sempre ascoltata in sinagoga, e forse neppure da Dio: da dove mai gli vengono queste cose?
Ed era per loro motivo di scandalo. Che cosa li scandalizza? L’umanità, la familiarità di un Dio che abbandona il tempio ed entra nell’ordinarietà di ogni casa, diventando il “God domestic” (Giuliana di Norwich, sec. XIII), il Dio di casa. Gesù, rabbi senza titoli e con i calli alle mani, si è messo a raccontare Dio con parabole che sanno di casa, di terra, di orto, dove un germoglio, un grano di senape, un fico a primavera diventano personaggi di una rivelazione. Scandalizza l’umiltà di Dio. Non può essere questo il nostro Dio. Dov’è la gloria e lo splendore dell’Altissimo?
E i suoi discepoli, questi ragazzi di fuori, pratici solo di barche, cos’hanno di più di Joses, Giacomo, Giuda e Simone? Non erano meglio i giovani del paese?
Un profeta non è disprezzato che in casa sua… Osservazione che ci raggiunge tutti, circondati come siamo da sillabe di Dio, gocce di profezia sulla bocca e nei gesti di mille persone, in casa, per strada, al lavoro, o in un’altra parte del mondo.
Ma noi: non sono all’altezza, diciamo; e li misuriamo, li soppesiamo, diamo loro i voti, troviamo scuse, anziché aprirci. E Dio si stupisce, ma non desiste e ripete: “ascoltino o non ascoltino, sappiano che un profeta almeno si trova in mezzo a loro” (Ez. 2,5). Siamo circondati da profeti, magari piccoli, magari minimi, ma continuamente inviati. E noi, come gli abitanti di Nazaret, dilapidiamo e sperperiamo i nostri profeti, senza ascoltare l’inedito di Dio.
Anche Gesù al rifiuto dei suoi compaesani si stupisce, ma non desiste. La sua risposta non è né rancore, né condanna, tanto meno depressione, ma una meraviglia che rivela come Dio ha un cuore di luce: “Non vi poté operare nessun prodigio”. Ma subito si corregge: “Solo impose le mani a pochi malati e li guarì”.
Il Dio rifiutato si fa ancora guarigione, anche di pochi, anche di uno solo. L’innamorato respinto continua ad amare, anche senza ritorno. Di noi Dio non è stanco: è solo stupito. E allora
“manda ancora profeti, uomini certi di Dio, uomini dal cuore in fiamme, e Tu a parlare dai loro roveti” (Turoldo).