foglietto n. 18/2020
3 Maggio 2020 – IV Domenica di Pasqua
PULIZIE Sospese
S. MESSE
E’ possibile ordinare le s. messe per i defunti telefonicamente. Le intenzioni delle messe previste per il sabato e la domenica, vengono celebrate durante la messa privata di domenica da don Federico.
CASSETTA PER LE INTENZIONI DI PREGHIERA
Raccoglie intenzioni di preghiera che verranno ricordate nella preghiera dell’adorazione eucaristica il secondo venerdì del mese.
IV DOMENICA DI PASQUA
La S. MESSA di Domenica sarà trasmessa in streaming alle ore 10.00 per le parrocchie di Silvelle e S.Ambrogio sul canale YouTube Parrocchia Silvelle e S.Ambrogio di Grion.
Durante la settimana sarà trasmessa alle ore 18.30 dal lunedì al venerdì, sempre sullo stesso canale YouTube.
Le chiese rimangono aperte per la preghiera personale, mantenendo le attenzioni igieniche; a S. Ambrogio e Silvelle troverete il foglietto degli avvisi.
ADORAZIONE EUCARISTICA del secondo venerdì del mese.
Continua l’adorazione eucaristica del secondo venerdì del mese con queste modalità: la traccia dell’adorazione sarà disponibile nel sito della parrocchia. Verrà anticipata anche con messaggi WhatsApp e si svolgerà in diretta streaming per le parrocchie di Silvelle e S. Ambrogio sul canale YouTube Parrocchia Silvelle e S. Ambrogio di Grion venerdì 8 maggio alle 20.45 per un tempo di circa 45 min. Durante l’adorazione sarà possibile inviare a questo numero 339 500 8962 (don Federico) messaggi con le preghiere di intercessione che saranno poi letti in chiesa durante l’adorazione.
PREGHIERA DEL ROSARIO NEL MESE DI MAGGIO
Per ora, secondo le restrizioni del decreto, la recita del rosario si potrà viverla in famiglia, non nei capitelli o in chiesa. Verranno fatte recapitare delle intenzioni di preghiera alle varie famiglie, l’invito è quello di pregare in comunione il rosario tutti alla stessa ora alle 20.30.
UNITI NELLA PREGHIERA IL ROSARIO IN FAMIGLIA NEL MESE DI MAGGIO
LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO A TUTTI I FEDELI PER IL MESE DI MAGGIO
Cari fratelli e sorelle,
è ormai vicino il mese di maggio, nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale.
Perciò ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire.
Inoltre, vi offro i testi di due preghiere alla Madonna, che potrete recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi. Le allego a questa lettera così che vengano messe a disposizione di tutti.
Cari fratelli e sorelle, contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova. Io pregherò per voi, specialmente per i più sofferenti, e voi, per favore, pregate per me. Vi ringrazio e di cuore vi benedico. Roma, San Giovanni in Laterano, 25 aprile 2020 Festa di San Marco Evangelista
Papa Francesco
“Il Signore ascolta la preghiera del suo Popolo”
“Dio, Padre buono, soffre con noi e ascolta la nostra preghiera, specialmente il grido dei poveri, e non rimane in silenzio, non tace, ma agisce”.
In questo tempo di pandemia che genera incertezza, è importante pregare l’uno per l’altro, e riporre la nostra fiducia nel Signore. La preghiera del Rosario, con Maria, ci avvicina al Cuore di Gesù, perché i misteri del Rosario ci aiutano a conoscere profondamente Cristo e a desiderare di seguirlo e amarlo di più. È Lui che ci libera dall’epidemia della paura per aprire i nostri cuori alla fiducia e alla speranza. È Lui che ci trasforma per aprirci alla compassione.
Quando preghiamo il Rosario, associamo ad ogni mistero una di queste intenzioni, prima del Padre Nostro:
1. Intenzione al primo mistero: Perché il Signore ci liberi dal coronavirus e da ogni contagio di male.
2. Intenzione al secondo mistero: Per tutti gli ammalati, compresi coloro che sono stati colpiti dal virus, affinché il Signore doni loro consolazione e guarigione.
3. Intenzione al terzo mistero: Per tutto il personale sanitario affinché il Signore lo assista nella sua generosa professionalità.
4. Intenzione al quarto mistero: Affinché quanto ci è capitato ci insegni a riscoprire e a vivere i valori, mettendo al primo posto il valore della vita, della fede, della famiglia, della solidarietà, della salute di tutti e dell’ascolto.
5. Intenzione al quinto mistero: Perché coloro che hanno il potere sui popoli si rendano conto del grande male che si abbatte sull’umanità quando
AVVISI DELLA COLLABORAZIONE
ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE
La CARITAS della Collaborazione Pastorale interparrocchiale – CENTRO DI ASCOLTO DI LEVADA comunica che in considerazione della situazione di varie criticità che emergono a causa del particolare momento che stiamo vivendo, è attivo il seguente riferimento telefonico 3664917663 che può essere contattato tutti i giorni dalle 8,30 alla 12,30 e dalle 14,30 alle 19,00 al fine di poter offrire i propri servizi in casi di particolare necessità.
COMMENTO AL VANGELO
Il pastore che chiama ogni pecora per nome.
di E. Rocchi
A sera, i pastori erano soliti condurre il loro gregge in un recinto per la notte, un solo recinto serviva per diversi greggi. Al mattino, ciascun pastore gridava il suo richiamo e le sue pecore, riconoscendone la voce, lo seguivano (B. Maggioni). Su questo sfondo familiare Gesù inserisce l’eccedenza della sua visione, dettagli che sembrano eccessivi e sono invece rivelatori: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome. Quale pastore conosce per nome le centinaia di pecore del suo gregge e le chiama a sé a una a una? Per Gesù le pecore hanno ciascuna un nome, ognuna è unica, irripetibile; vuole te, così come sei, per quello che sei. E le conduce fuori. Anzi: le spinge fuori. Non un Dio dei recinti ma uno che apre spazi più grandi, pastore di libertà e non di paure. Che spinge a un coraggioso viaggio fuori dagli ovili e dai rifugi, alla scoperta di orizzonti nuovi nella fede, nel pensiero, nella vita. Pecore che non possono tornare sui pascoli di ieri, pena la fame, ma “gregge in uscita”, incamminato, che ha fiducia nel pastore e anche nella storia, nera di ladri e di deserti, ma bianca di sentieri e di sorgenti. Il pastore cammina davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini. Non un pastore alle spalle, che grida o agita il bastone, ma uno che precede e convince, con il suo andare tranquillo che la strada è sicura. Le pecore ascoltano la sua voce. E lo seguono. Basta la voce, non servono ordini, perché si fidano e si affidano. Perché lo seguono? Semplice, per vivere, per non morire. Quello che cammina davanti, che pronuncia il nome profondo di ciascuno, non è un ladro di felicità o di libertà: ognuno entrerà, uscirà e troverà pascolo. Troverà futuro. Io sono la porta: non un muro, o un vecchio recinto, dove tutto gira e rigira e torna sui suoi giri. Cristo è porta aperta, buco nella rete, passaggio, transito, per cui va e viene la vita di Dio. «Amo le porte aperte che fanno entrare notti e tempeste, polline e spighe. Libere porte che rischiano l’errore e l’amore. Amo le porte aperte di chi invita a varcare la soglia. Strade per tutti noi. Amo le porte aperte di Dio» (Monastero di San Magno). Sono venuto perché abbiano la vita, in abbondanza. Questo è il Vangelo che mi seduce e mi rigenera ogni volta che l’ascolto: lui è qui per la mia vita piena, abbondante, potente, vita «cento volte tanto» come dirà a Pietro. La prova ultima della bontà della fede cristiana sta nella sua capacità di comunicare vita, umanità piena, futuro; e di creare in noi il desiderio di una vita più grande, vita eterna, di una qualità indistruttibile, dove vivi cose che meritano di non morire mai.
(Letture: Atti 2, 14.36–41; Salmo 22; 1 Pietro 2,20–25; Giovanni 10,1–10)