foglietto n. 1/2021
Domenica 3 Gennaio 2021 – II di Natale
Siamo fratelli e sorelle uniti nell’amore del Signore
Vangelo di Giovanni (1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne la luce vera, quella che illumina ogni uomo, a quanto l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio.
In ascolto della Parola
Cristo è venuto nel mondo per donarci vita, e ha acceso in noi il desiderio di ulteriore più grande vita: «Sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza». E la vita era la luce degli uomini.
Cerchi luce? Contempla la vita: è una grande parabola intrisa d’ombra e di luce, imbevuta di Dio; la vita di ogni persona che viene al mondo.
Cerchi luce? Ama la vita, amala come l’ama Dio, con i suoi turbini e le sue tempeste, ma anche con il suo sole e le sue primule appena nate. Sii amico e abbine cura, perché è la tenda immensa del Verbo, le vene per le quali scorre nel mondo. A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. L’abbiamo sentito dire così tante volte, che non ci pensiamo più.
Ma cosa significhi l’ha spiegato benissimo papa Francesco nell’omelia di Natale: «Dio viene nel mondo come figlio per renderci figli. Oggi Dio ci meraviglia. Dice a ciascuno di noi: tu sei una meraviglia». Non sei inadeguato, non sei sbagliato; no, sei figlio di Dio. Sentirsi figlio vuol dire sentire la sua voce che ti sussurra nel cuore: “tu sei una meraviglia”! Figlio diventi quando spingi gli altri alla vita, come fa Dio. E la domanda ultima sarà: dopo di te, dove sei passato, è rimasta più vita o meno vita?
Dal Messaggio di Papa Francesco
per la 54^ Giornata mondiale della Pace – 1° gennaio 2021
La cultura della cura come percorso di pace
Alle soglie del nuovo anno, desidero porgere i miei saluti ai Capi di Stato e di Governo, agli uomini e alle donne di buona volontà, a tutti rivolgo i miei migliori auguri, affinché quest’anno possa far progredire l’umanità sulla via della fraternità, della giustizia e della pace fra le persone, le comunità e i popoli.
Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria del Covid-19, trasformatasi in un fenomeno e globale, aggravando crisi tra loro fortemente interrelate, come quelle climatica, alimentare, economica e migratoria, e provocando pesanti sofferenze e disagi. Penso anzitutto a coloro che hanno perso un familiare o una persona cara, ma anche a quanti sono rimasti senza lavoro. Un ricordo speciale va ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, ai ricercatori, ai volontari, ai cappellani e al personale di ospedali e centri sanitari, che si sono prodigati e continuano a farlo, con grandi fatiche e sacrifici, al punto che alcuni di loro sono morti nel tentativo di essere accanto ai malati, di alleviarne le sofferenze o salvarne la vita. Rinnovo l’appello ai responsabili politici e al settore privato affinché adottino le misure adeguate a garantire l’accesso ai vaccini contro il Covid-19 e alle tecnologie essenziali necessarie per assistere i malati e tutti coloro che sono più poveri e più fragili.
Preghiera per la Pace – MARIA REGINA DELLA PACE
Tutta la Chiesa riconosce il legame tra la tua divina maternità, o Maria,
e la pace. Quella pace che è venuto a portare al mondo il tuo Figlio,
Gesù Cristo, il nuovo Adamo.
In lui e per lui tutti gli uomini sono fratelli e tu, Maria, divieni la Madre
di tutti i viventi la nostra Madre amatissima.
Tu, Maria, sei l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere
il suo compimento nell’era futura. Madre del Cristo Re, Principe della pace,
tu, Maria, divieni per ciò stesso Regina e Madre della pace.
A te, Maria, intendiamo affidare la causa della pace in tutto il mondo. Amen
Augurio per l’Anno 2021
Desidero rivolgere a tutti voi, il mio augurio di un Felice Anno, ciascuno possa realizzare i desideri di bene che porta in cuore e senta la gioia che nasce dalla presenza e dell’amore del Signore nella sua vita.
Un augurio, unito ad una preghiera, anche a tutte le persone che svolgono un servizio sociale nel nostro territorio e a quanti sono chiamati ad amministrare il bene pubblico, questo loro impegno sia fatto con responsabilità e correttezza, mettendo sempre al primo posto le persone più fragili e deboli.
don Maurizio
Carità verso i poveri delle parrocchie: Raccolta dei generi alimentari – CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa.
Per VISITA AGLI AMMALATI NELLE CASE, a causa della situazione sanitaria, d. Maurizio passerà dopo le feste metà gennaio, da coloro che lo desiderano.
Il vicario del Vescovo, raccomanda ai ministri dell’Eucaristia che portano la Comunione agli anziani e ammalati, di rispettare le dovute attenzioni prima di recarsi nelle case di persone deboli e che sono le più soggette al contagio, la visita deve sempre essere accordata dai familiari.
Catechesi in parrocchia S. Ambrogio anno 2020 – 2021
Incontri con i genitori dei ragazzi di catechismo per presentare il percorso di catechesi con i ragazzi e le loro famiglie:
* Gruppi 3^ – 4^ – 5^ Elementare: Sabato 16 gennaio ore 10.30 in Chiesa
* Gruppi 1^ – 2^ Media: Domenica 17 gennaio ore 16.00 in Chiesa
* Gruppo 2^ Elementare Incontro genitori e ragazzi: Sabato 23 gennaio ore 10.00 in canonica
ACCESSO ALLA CHIESA PER CELEBRAZIONI: igienizzarsi le mani, sedersi sui posti indicati, tenere la mascherina per tutta la celebrazione
AVVISI DELLA COLLABORAZIONE
PERCORSO DI PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO Dal 21 febbraio al 9 maggio anno 2021 Informazioni e iscrizioni canonica di Trebaseleghe don Rolando 049 9385064 – entro il 23 gennaio 2021.
COMMENTO AL VANGELO
Siamo fili dell’unico arazzo dell’essere
di E. Rocchi
Un Vangelo che toglie il fiato, che impedisce piccoli pensieri e spalanca su di noi le porte dell’infinito e dell’eterno. Giovanni non inizia raccontando un episodio, ma componendo un poema, un volo d’aquila che proietta Gesù di Nazaret verso i confini del cosmo e del tempo. In principio era il Verbo… e il Verbo era Dio. In principio: prima parola della Bibbia. Non solo un lontano cominciamento temporale, ma architettura profonda delle cose, forma e senso delle creature: «Nel principio e nel profondo, nel tempo e fuori del tempo, tu, o Verbo di Dio, sei e sarai anima e vita di ciò che esiste» (G. Vannucci).
Un avvio di Vangelo grandioso che poi plana fra le tende dello sterminato accampamento umano: e venne ad abitare in mezzo a noi. Poi Giovanni apre di nuovo le ali e si lancia verso l’origine delle cose che sono: tutto è stato fatto per mezzo di Lui. Nulla di nulla, senza di lui. «In principio», «tutto», «nulla», «Dio», parole assolute, che ci mettono in rapporto con la totalità e con l’eternità, con Dio e con tutte le creature del cosmo, tutti connessi insieme, nell’unico meraviglioso arazzo dell’essere. Senza di lui, nulla di nulla. Non solo gli esseri umani, ma il filo d’erba e la pietra e il passero intirizzito sul ramo, tutto riceve senso ed è plasmato da lui, suo messaggio e sua carezza, sua lettera d’amore. In lui era la vita. Cristo non è venuto a portarci un sistema di pensiero o una nuova teoria religiosa, ci ha comunicato vita, e ha acceso in noi il desiderio di ulteriore più grande vita: «Sono venuto perché abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10).
E la vita era la luce degli uomini. Cerchi luce? Contempla la vita: è una grande parabola intrisa d’ombra e di luce, imbevuta di Dio. Il Vangelo ci insegna a sorprendere perfino nelle pozzanghere della vita il riflesso del cielo, a intuire gli ultimi tempi già in un piccolo germoglio di fico a primavera. Cerchi luce? Ama la vita, amala come l’ama Dio, con i suoi turbini e le sue tempeste, ma anche con il suo sole e le sue primule appena nate. Sii amico e abbine cura, perché è la tenda immensa del Verbo, le vene per le quali scorre nel mondo. A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. L’abbiamo sentito dire così tante volte, che non ci pensiamo più. Ma cosa significhi l’ha spiegato benissimo papa Francesco nell’omelia di Natale: «Dio viene nel mondo come figlio per renderci figli. Oggi Dio ci meraviglia. Dice a ciascuno di noi: tu sei una meraviglia». Non sei inadeguato, non sei sbagliato; no, sei figlio di Dio. Sentirsi figlio vuol dire sentire la sua voce che ti sussurra nel cuore: “tu sei una meraviglia”! Figlio diventi quando spingi gli altri alla vita, come fa Dio. E la domanda ultima sarà: dopo di te, dove sei passato, è rimasta più vita o meno vita?