S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 8/2018

25 Febbraio 2018 – II Domenica di Quaresima

PULIZIE
Centro d’ascolto n° 16 di Tonetto Rita martedì 27 febbraio 2018
Centro d’ascolto n° 17 di Libralato Antonella martedì 6 marzo 2018
Centro d’ascolto n° 18 di Libralato Dina martedì 13 marzo 2018
Centro d’ascolto n° 19 di Zanini Adolfina martedì 20 febbraio 2018

BATTESIMO Domenica 25 febbraio durante la messa delle ore 11 battesimo di Scattolin Elia di Renzo e Zamprogna Ilenia.

INCONTRO CARITAS: mercoledì 28 febbraio ore 20.45 in Centro Giovanile a Trebaseleghe.

DATA DEI PROSSIMI BATTESIMI: domenica 20 maggio alle ore 12. Gli incontri di preparazione saranno domenica 18 e 25 marzo in Centro Giovanile a Trebaseleghe. Le coppie di genitori interessati prendano contatto con don Federico.

GENITORI E CRESIMANDI DI II MEDIA: giornata di preparazione per genitori e ragazzi delle 4 parrocchie domenica 4 marzo alle ore 9.00 in Centro Giovanile a Trebaseleghe. Pranzo al sacco, si conclude alle ore 14.30 con la S. Messa in chiesa.

UOVA PASQUALI: è ripresa l’attività della decorazione delle uova pasquali (ovaiole), nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 20 in salone. Grazie per questa rinnovata disponibilità, c’è sempre posto per nuove forze. Dopo le messe potete passare in salone per prenotare le uova.

VIA CRUCIS
Da Venerdì 23 febbraio alle ore 15 via crucis in particolare per bambini e ragazzi del catechismo secondo questo calendario:

  • venerdì 2 marzo 4 elementare;
  • venerdì 9 marzo 5 elementare;
  • venerdì 16 marzo 1 e 2 media;
  • venerdì 23 marzo 3 media.

La Via Crucis delle ore 15 è stata preparata cercando di coinvolgere i bambini e ragazzi, potrà avere delle variazioni, essere accompagnata da alcuni segni soffermandosi su alcune stazioni senza percorrerle tutte.
Alle ore 20 in chiesa Via Crucis per famiglie e adulti, secondo questo calendario: venerdì 2 marzo coro giovani; venerdì 9 marzo corale; venerdì 16 marzo gruppo oratorio; venerdì 23 gruppi di Azione Cattolica. Entrambe le Via Crucis potranno essere guidate da una catechista, un ministro straordinario, o da Graziella cooperatrice pastorale, dal parroco quando può essere presente.

PULIZIE: invito i responsabili che non l’hanno ancora fatto a comunicare a don Federico quali gruppi sono ancora disponibili per le pulizie delle aule di catechismo e oratorio.

SAGRA PARROCCHIALE
Martedì scorso si è svolto l’incontro aperto a tutta la comunità per affrontare la questione della sagra parrocchiale. Nel complesso non c’è stata una grande partecipazione, ha partecipato soprattutto chi è già coinvolto. Dal confronto emerso possiamo sintetizzare quanto segue:
·         È stato ribadito la positività della sagra come attività che aggrega la comunità in modi diversi, e per il sostegno economico che offre per le esigenze della parrocchia.
·         Per continuare c’è la necessità di fare degli investimenti per mettere a norma e sicurezza le diverse strutture; investimenti che richiedono che ci sia una garanzia di alcuni anni che la sagra possa continuare.
·         C’è la necessità, attraverso il contatto personale di coinvolgere forze nuove. Chiedendosi anche come mai la gente fatica a partecipare nel sentirsi coinvolta (fare anche una autocritica).
·         Attualmente se i numeri delle persone disponibili rimangono questi non è assicurato che la sagra venga organizzata anche quest’anno.
·         In questi mesi ciascuno può chiedersi quale contributo può offrire in termini di idee e disponibilità di tempo e forze.

AVVISI DELLA COLLABORAZIONE

ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE

PROPOSTA IN QUARESIMA.
Secondo incontro di lettura di Evangelii Gaudium lunedì 26 febbraio ore 20.30 in Sala Teatro a Silvelle. L’incontro dura un’ora, si leggerà una parte dell’esortazione e insieme si vivrà un momento di scambio e confronto. Metteremo a disposizione durante gli incontri i testi che leggeremo.
Proposta di carità: ricordiamo l’iniziativa “Un pane per amor di Dio” (apposita cassetta delle offerte in chiesa) per raccogliere fondi da inviare alle missioni diocesane – cesta raccolta viveri in chiesa.

CONDIVISIONI emerse dall’ascolto di Evangelii Gaudium nn. 20-24
Ciò che ho sentito importante per la mia vita:
“La Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere… La Chiesa deve accettare questa libertà inafferrabile della Parola.” EG n 22. Una fiducia nella parola, cogliere come la potenza della parola si manifesta nelle altre persone. La parola rompe i nostri schemi, ci sono modi diversi per accogliere la parola e non sappiamo sempre riconoscere queste modalità. Far fruttificare la parola, testimoniarla fuori negli ambienti di vita.
Osare di prendere l’iniziativa e lasciarsi frenare meno dalle paure.
Ciò che ho sentito importante per la mia parrocchia:
La Parola di Dio ci “invita ad uscire dalle proprie comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo” EG 20. “E’ vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura.” EG 23
“La comunità evangelizzatrice… accorcia le distanze, si abbassa fino all’umiliazione se necessario, e assume la vita umana, toccando la carne sofferente dei Cristo nel popolo” EG24. Farsi vicini alle diverse situazioni della gente della parrocchia, sporcarsi le mani e non essere indifferenti.
“L’evangelizzazione usa molta pazienza ed evita di non tener conto dei limiti… sa anche fruttificare… Il seminatore, quando vede spuntare la zizzania in mezzo al grano, non ha reazioni lamentose né allarmiste.” EG24. Avere pazienza in ciò che si fa, non scadere nel lamentarsi sempre anzi imparare a festeggiare per i piccoli risultati di una Parola accolta.
“L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia” EG24. Come sono le nostre celebrazioni liturgiche? Esprimono questa gioia?

ITINERARIO DELLE DOMENICHE DI QUARESIMA.

Testo di approfondimento tratto da Amoris Laetitia sul tema dell’ASCOLTO.

136. Il dialogo è una modalità privilegiata e indispensabile per vivere, esprimere e maturare l’amore. Il modo di fare domande, la modalità delle risposte, il tono utilizzato, il momento e molti altri fattori possono condizionare la comunicazione. Inoltre, è sempre necessario sviluppare alcuni atteggiamenti che sono espressione di amore e rendono possibile il dialogo autentico.
137. Darsi tempo, tempo di qualità, che consiste nell’ascoltare con pazienza e attenzione, finché l’altro abbia espresso tutto quello che aveva bisogno di esprimere. Questo richiede l’ascesi di non incominciare a parlare prima del momento adatto. Invece di iniziare ad offrire opinioni o consigli, bisogna assicurarsi di aver ascoltato tutto quello che l’altro ha la necessità di dire. Questo implica fare silenzio interiore per ascoltare senza rumori nel cuore e nella mente: spogliarsi di ogni fretta, mettere da parte le proprie necessità e urgenze, fare spazio. Deve percepire che è stata colta la sua pena, la sua delusione, la sua paura, la sua ira, la sua speranza, il suo sogno.
138. Sviluppare l’abitudine di dare importanza reale all’altro. Non bisogna mai sottovalutare quello che può dire o reclamare, benché sia necessario esprimere il proprio punto di vista.
È possibile riconoscere la verità dell’altro, l’importanza delle sue più profonde preoccupazioni e il sottofondo di quello che dice, anche dietro parole aggressive. Per tale ragione bisogna cercare di mettersi nei suoi panni e di interpretare la profondità del suo cuore, individuare quello che lo appassiona e prendere quella passione come punto di partenza per approfondire il dialogo.

ELEZIONI POLITICHE
Sono ormai prossime le elezioni politiche nel nostro Paese e come cittadini e cristiani siamo invitati a dare il nostro impegno nella vita politica che è la «forma più alta della carità», come diceva Papa Paolo VI.
E Papa Francesco aggiunge: «Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo! La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune. Dobbiamo convincerci che la carità «è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici». Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri!» (Evangelii Gaudium n. 205).
L’impegno e il contributo alla vita politica del nostro Paese si può darlo sia nell’impegno diretto una volta eletti come deputati o senatori, sia nella partecipazione alle elezioni. Ecco perché è così importante non disertare le urne domenica 4 marzo, qualsiasi sia il voto che ognuno, in coscienza, vorrà esprimere. Animati dalla fede nel Signore che si prende cura delle vicende umane, affidiamo a Dio questo momento importante e delicato della vita pubblica del nostro Paese.

COMMENTO AL VANGELO

L’ineffabile luce di Dio per noi mendicanti di senso.
di E. Rocchi

La Quaresima ci sorprende con il Vangelo della Trasfigurazione, pieno di sole e di luce, che mette ali alla nostra speranza. Una pagina di teologia per immagini: si tratta di vedere Gesù come il sole della nostra vita, e la nostra vita muoversi sotto il sole di Dio. Gesù chiama di nuovo con sé i primi chiamati: tutto è narrato dal punto di vista dei discepoli, di ciò che accade loro, del percorso che loro e noi possiamo compiere per giungere a godere la bellezza della luce. Li porta su di un alto monte e fu trasfigurato davanti a loro: i monti nella Bibbia sono dimora di Dio, ma offrono anche la possibilità di uno sguardo nuovo sul mondo, colto da una nuova angolatura, osservato dall’alto, da un punto di vista inedito, il punto di vista di Dio.

La nostra comprensione, la nostra intelligenza, la nostra luce non ci bastano, le cose attorno a noi non sono chiare, la storia e i sentieri del futuro per nulla evidenti. Come Pietro e i suoi due compagni, anche noi siamo mendicanti di luce, mendicanti di senso e di cielo. E la fede che cerchiamo è «visione nuova delle cose» (G. Vannucci), «vedere il mondo in altra luce» (M. Zambrano).

Pietro ci apre la strada con la sua esclamazione straordinaria: maestro che bello qui! E vorrei, balbettando come il primo dei discepoli, dire che anch’io ho sfiorato, qualche volta almeno, la bellezza del credere. Che anche per me credere è stato acquisire bellezza del vivere. La fede viva discende da uno stupore, da un innamoramento, da un «che bello!» che trema negli occhi e nella voce. La forza del cuore di Pietro è la scoperta della bellezza di Gesù, da lì viene la spinta ad agire (facciamo, qui, subito…). Succede anche a me: la vita non avanza per ordini o divieti, ma per una seduzione. E la seduzione nasce da una bellezza, almeno intravista, anche se per poco, anche solo la freccia di un istante: il volto bello di Gesù, sguardo gettato sull’abisso di Dio. Guardano i tre, si emozionano, sono storditi: davanti a loro si è aperta la rivelazione stupenda di un Dio luminoso, bello, solare. Un Dio da godere, un Dio da stupirsene. E che in ogni figlio ha seminato la sua grande bellezza.

Venne dal cielo una nube, e dalla nube una voce: ascoltate lui. Gesù è la Voce diventata volto. Il mistero di Dio è ormai tutto dentro Gesù. E per noi cercatori di luce è tracciata la strada maestra: ascoltatelo, dare tempo e cuore alla Parola, fino a che diventi carne e vita. E poi seguirlo, amando le cose che lui amava, preferendo coloro che lui preferiva, rifiutando ciò che lui rifiutava. Allora vedremo la goccia di luce nascosta nel cuore vivo di tutte le cose, vedremo un germoglio di luce spuntare e arrampicarsi in noi.