foglietto n. 18/2021
Domenica 2 Maggio 2021
V di Pasqua
Il Signore chiede persone che sappiano portare frutti
Appuntamenti della Settimana:
* Mercoledì 5 maggio ore 18.00 in Canonica S. Ambrogio: Incontro degli adulti e delle mamme che si impegnano nell’animazione del Grest 2021;
* Sabato 8 maggio ore 10.00 in Oratorio di Silvelle: Incontro dei ragazzi di 3^ Elementare delle 2 parrocchie in preparazione alla Festa del Perdono;
* Domenica 9 Maggio – Festa della mamma: alle Messe ricordiamo le mamme e la preziosità del loro compito nella vita di famiglia;
ore 16.00 in Chiesa a Silvelle: Festa del Perdono per 27 ragazzi di 3^ Elementare delle nostre 2 parrocchie.
* Domenica 16 Maggio ore 11.30 14 ragazzi di 4^ elementare riceveranno la Prima Comunione
Catechesi S. Ambrogio aprile e maggio in Oratorio
Ringraziamo di cuore coloro che in questi giorni, hanno dato il loro apporto alla comunità con la BUSTA PARROCCHIALE che è estata recapitata in parrocchia, segno di collaborazione agli impegni economici della comunità.
* In questi giorni stiamo ultimando i lavori del Sagrato della Chiesa nella parte verso il campanile e il risultato è molto bello. Continuano in maniera spedita anche i lavori di ristrutturazione della Sala Teatro che saranno completati per fine estate, anche qui le premesse sono buone.
Progetto diocesano “Sta a noi”: ecco la rete di aiuto
Sono attivi gli sportelli che prevedono un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà economica a causa della pandemia. Questo progetto, voluto dal Vescovo, è utile per dare sostegno alle famiglie che si sono trovate improvvisamente in situazioni economiche difficili a causa della pandemia.
Il fondo parte con una dotazione di 550.000 euro, messi dalla Diocesi di Treviso. Ma tutti, singoli, famiglie, istituzioni potranno partecipare al progetto versando nel conto corrente dedicato, intestato ad Associazione Servitium Emiliani Onlus, Iban IT19L0501812000000017039181 – Banca Etica, con causale: offerta progetto Fondo di Comunità. Ogni famiglia potrà ricevere fino a 3.000 euro a fondo perduto, mentre ogni impresa potrà contare fino a 25.000 euro che potrà restituire in massimo 72 rate.
Gesto di Carità: Raccolta dei generi alimentari – CESTO della CONDIVISIONE, in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada
MESE di MAGGIO – dedicato alla Madonna e recita del Rosario
Giovedì sera ore 20.30 in Cimitero: S. Rosario per i nostri defunti;
Sabato sera ore 18.00 in Chiesa: S. Rosario per gli ammalati;
Messe feriali celebrate alla sera in alcuni luoghi della parrocchia, preghiera di benedizione delle famiglie che abitano in quella località:
Calendario delle Messe 1^Settimana:
* Martedì 4 Maggio ore 20.30 S. Messa presso Trattoria al Grion, in via Rio S. Martino (c.a. 7);
* Venerdì 7 Maggio ore 20.30 S. Messa presso famiglia di Fernanda Tonetto – inizio di via Ramo con il centro del paese; c.a. 16
Calendario delle Messe 2^Settimana:
* Martedì 11 Maggio ore 20.30 S. Messa presso Parco pubblico di via Delle Fonti (ref. Marina c.a. 8)
* Mercoledì 12 Maggio ore 20.30 S. Messa presso via Levada, 1 (ref. Ventura Imelda c.a. 20)
* Venerdì 14 Maggio ore 20.30 S. Messa presso via Ramo 35/A (fam Paolo Basso c.a. 17)
COMMENTO AL VANGELO
Più che pulite Dio chiede mani colme di vendemmia
di E. Rocchi
Vangelo di Giovanni (15,1-8)
Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla (…)».
Gesù ci comunica Dio attraverso lo specchio delle creature più semplici: Cristo vite, io tralcio, io e lui la stessa pianta, stessa vita, unica radice, una sola linfa.
E poi la meravigliosa metafora del Dio contadino, un vignaiolo profumato di sole e di terra, che si prende cura di me e adopera tutta la sua intelligenza perché io porti molto frutto; che non impugna lo scettro dall’alto del trono ma la vanga e guarda il mondo piegato su di me, ad altezza di gemma, di tralcio, di grappolo, con occhi belli di speranza.
Fra tutti i campi, la vigna era il campo preferito di mio padre, quello in cui investiva più tempo e passione, perfino poesia. E credo sia così per tutti i contadini. Narrare di vigne è allora svelare un amore di preferenza da parte del nostro Dio contadino. Tu, io, noi siamo il campo preferito di Dio. La metafora della vite cresce verso un vertice già anticipato nelle parole: io sono la vite, voi i tralci (v.5). Siamo davanti ad una affermazione inedita, mai udita prima nelle Scritture: le creature (i tralci) sono parte del Creatore (la vite). Cosa è venuto a portare Gesù nel mondo? Forse una morale più nobile oppure il perdono dei peccati? Troppo poco; è venuto a portare molto di più, a portare se stesso, la sua vita in noi, il cromosoma divino dentro il nostro DNA. Il grande vasaio che plasmava Adamo con la polvere del suolo si è fatto argilla di questo suolo, linfa di questo grappolo.
E se il tralcio per vivere deve rimanere innestato alla vite, succede che anche la vite vive dei propri tralci, senza di essi non c’è frutto, né scopo, né storia. Senza i suoi figli, Dio sarebbe padre di nessuno.
La metafora del lavoro attorno alla vite ha il suo senso ultimo nel “portare frutto”. Il filo d’oro che attraversa e cuce insieme tutto il brano, la parola ripetuta sei volte e che illumina tutte le altre parole di Gesù è “frutto”: in questo è glorificato il Padre mio che portiate molto frutto. Il peso dell’immagine contadina del Vangelo approda alle mani colme della vendemmia, molto più che non alle mani pulite, magari, ma vuote, di chi non si è voluto sporcare con la materia incandescente e macchiante della vita.
La morale evangelica consiste nella fecondità e non nell’osservanza di norme, porta con sé liete canzoni di vendemmia. Al tramonto della vita terrena, la domanda ultima, a dire la verità ultima dell’esistenza, non riguarderà comandamenti o divieti, sacrifici e rinunce, ma punterà tutta la sua luce dolcissima sul frutto: dopo che tu sei passato nel mondo, nella famiglia, nel lavoro, nella chiesa, dalla tua vite sono maturati grappoli di bontà o una vendemmia di lacrime? Dietro di te è rimasta più vita o meno vita?