foglietto n. 14/2017
2 aprile 2017 – V domenica di Quaresima
PULIZIE
Centro d’ascolto n° 17 di Libralato Antonella martedì 4 aprile 2017
Centro d’ascolto n° 18 di Libralato Dina martedì 11 aprile 2017
Centro d’ascolto n° 19 di Zanini Adolfina martedì 18 aprile 2017
Centro d’ascolto n° 20 di Buranzon Mirella mercoledì 26 aprile 2017
DOMENICHE DI QUARESIMA
Domenica 2 aprile alla messa delle 9.30 preghiamo PER I VEDOVI E LE VEDOVE. Presentiamo alla comunità i bambini di seconda elementare e i due giovani accolti nel progetto un rifugiato a casa mia, Massamba e Sunny.
Alle ore 11.00 battesimi di Kurti Gioele, Kurti Greisi, Kurti Rei.
CACCIA ALL’UOVO PER LE VIE DI SANT’AMBROGIO
Oggi, domenica 2 aprile 2017, il Gruppo Oratorio organizza un pomeriggio di gioco per bambini, ragazzi e adulti. Ritrovo alle ore 15.00, costo iscrizione 1 euro. VI ASPETTIAMO!!!
MERCOLEDÍ 5 APRILE Don Federico non sarà presente in canonica poiché impegnato con le confessioni e la visita agli anziani.
VIVI LA PAROLA
Giovedì 6 aprile 2017 ore 20.30 incontro del gruppo di lectio divina Vivi la Parola. Si mediterà il brano tratto dalla Lettera di San Paolo ai Filippési 2, 1-11 “Spogliò se stesso”. L’incontro si svolgerà in una delle salette della catechesi ed è aperto a tutti.
VANGELO NELLE CASE
Giovedì 6 aprile alle 20.30 ci sarà l’incontro Vangelo nelle case. Per informazioni chiamare Mara Leibanti, dove ci si ritroverà. Tel. 3492850757.
VIA CRUCIS
Venerdì 7 aprile ore 15.00 in chiesa per ragazzi, animata in particolare dalla classe terza media. Alle ore 20.00 in chiesa per adulti, animata in particolare dalla Gruppo Oratorio.
CHIERICHETTI
Sabato 8 aprile ore 14.30 in chiesa a S. Ambrogio incontro dei chierichetti in preparazione alla settimana santa.
CONFESSIONI
Sabato 8 aprile dalle ore 17.00 don Federico è disponibile per le confessioni a S. Ambrogio.
VEGLIA DEI GIOVANI Ma voi, chi dite che i sia?
Sabato 8 aprile alle ore 20.30 Veglia dei giovani con il vescovo nel Tempio di San Nicolò a Treviso.
DOMENICA 9 APRILE DOMENICA DELLE PALME
La messa sarà anticipata alle 9.15, con benedizione degli ulivi nel giardino della scuola materna e processione in chiesa. L’invito è di iniziare tutti davanti alla scuola materna per poi entrare insieme in chiesa. Chi avesse ulivo da portare è pregato di portarlo alla porta della sacrestia in Chiesa entro giovedì 6 aprile. Grazie fin d’ora.
GRUPPO LETTORI
Siamo alla ricerca di persone generose che si mettano a disposizione per le letture nelle Sante Messe. Si tratta di un servizio che richiede poco impegno, ma fondamentale per le celebrazioni. Chi volesse mettersi a disposizione può contattare Antonella Barbiero al numero 340 285 1770. Grazie!
FOGLIETTO SETTIMANA SANTA
In settimana viene fatto recapitare alle famiglie una lettera con il programma per le celebrazioni della Settimana Santa. Invitiamo i responsabili dei Centri d’Ascolto a venire in sacrestia a ritirarli.
AVVISI DELLA COLLABORAZIONE
ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE
CESTA DELLA CONDIVISIONE ai piedi dell’altare di S. Giuseppe viene posta una cesta per raccogliere generi alimentari per la Caritas Interparrochiale. Il segno è quello di ricordarci quando andiamo a fare la spesa di chi ha bisogno e di prendere una cosa, non una spesa intera. Se tutti si ricordano di portare un genere alimentare la cesta si riempie. In alcune celebrazioni della messa verranno portati all’altare questi doni durante l’offertorio come segno di una comunità sensibile alle famiglie bisognose.
L’Associazione Combattenti-Reduci e Simpatizzanti sezione di Trebaseleghe organizza per sabato 20 maggio un viaggio culturale: VISITA AD ASIAGO nei luoghi della grande guerra.
Per adesioni rivolgersi al Sig. Silvio Cian tel 3420699910
IL CAMMINO DELLA COLLABORAZIONE PASTORALE
Continua la presentazione in queste domeniche di quaresima, di una sintesi del documento Orientamenti e norme per le collaborazioni pastorali nella diocesi di Treviso. Conoscere questo documento è un aiuto per il cammino di collaborazione pastorale che ci vede impegnati.
5. LE RELAZIONI NELLA COLLABORAZIONE PASTORALE
La collaborazione cresce riconoscendo la relazione costitutiva con la chiesa diocesana e mettendosi al servizio del territorio.
La chiesa diocesana promuove iniziative e strumenti finalizzati alla vita delle collaborazioni. Nella stesura di progetti pastorali la collaborazione fa propri gli orientamenti diocesani per promuovere la comunione nella chiesa.
Nell’avviare nuove prassi pastorali ci si confronti con vicario e i relativi uffici diocesani: tali vicario è il referente per le collaborazioni.
Il vicariato tiene vivo il rapporto con il territorio e tra parrocchie e la diocesi, inoltre promuove il confronto tra collaborazioni.
In più, il vicariato favorisce la fraternità presbiterale con confronti proficui e formazione, anche degli operatori pastorali laici.
Sempre in vicariato si assicura il coordinamento tra i settori oggetto delle collaborazioni e con l’Azione Cattolica e garantisce un attenzione al territorio anche accompagnando le collaborazioni.
Gli orientamenti del CCP impegnano ogni parrocchia, la quale, a sua volta, presenta al CCP ogni nuova iniziativa pastorale. Sempre importante è che ogni parrocchia abbia il proprio consiglio pastorale parrocchiale e il consiglio per gli affari economici.
Il dialogo tra consigli pastorali parrocchiale e CCP è essenziale per favorire la corresponsabilità.
La collaborazione è chiamata a tener conto delle risorse e delle problematiche proprie del suo territorio, perché si favorisca il dialogo con le realtà sociali, amministrative e culturali.
COMMENTO AL VANGELO
Non è la vita che vince la morte, è l’amore
di E.Rocchi
Di Lazzaro sappiamo poche cose, ma sono quelle che contano: la sua casa è ospitale, è fratello amato di Marta e Maria, amico speciale di Gesù. Il suo nome è: ospite, amico e fratello, insieme a quello coniato dalle sorelle: colui-che-Tu-ami, il nome di ognuno.
A causa di Lazzaro sono giunte a noi due tra le parole più importanti del Vangelo: io sono la risurrezione e la vita. Non già: io sarò, in un lontano ultimo giorno, in un’altra vita, ma qui, adesso, io sono.
Notiamo la disposizione delle parole: prima viene la risurrezione e poi la vita. Secondo logica dovrebbe essere il contrario. Invece no: io sono risurrezione delle vite spente, sono il risvegliarsi dell’umano, il rialzarsi della vita che si è arresa.
Vivere è l’infinita pazienza di risorgere, di uscire fuori dalle nostre grotte buie, lasciare che siano sciolte le chiusure e le serrature che ci bloccano, tolte le bende dagli occhi e da vecchie ferite, e partire di nuovo nel sole: scioglietelo e lasciatelo andare. Verso cose che meritano di non morire, verso la Galilea del primo incontro.
Io invidio Lazzaro, e non perché ritorna in vita, ma perché è circondato di gente che gli vuol bene fino alle lacrime. Perché la sua risurrezione? Per le lacrime di Gesù, per il suo amore fino al pianto.
Anch’io risorgerò perché il mio nome è lo stesso: amato per sempre; perché il Signore non accetta di essere derubato dei suoi amati. Non la vita vince la morte, ma l’amore. Se Dio è amore, dire Dio e dire risurrezione sono la stessa cosa.
Lazzaro, vieni fuori! Esce, avvolto in bende come un neonato, come chi viene di nuovo alla luce. Morirà una seconda volta, è vero, ma ormai gli si apre davanti un’altissima speranza: ora sa che i battenti della morte si spalancano sulla vita.
Liberatelo e lasciatelo andare! Sciogliete i morti dalla loro morte. E liberatevi dall’idea della morte come fine di una persona. Liberatelo, come si liberano le vele, si sciolgono i nodi di chi è ripiegato su se stesso.
E poi: lasciatelo andare, dategli una strada, amici, qualche lacrima e una stella polare.
Tre imperativi raccontano la risurrezione: esci, liberati e vai! Quante volte sono morto, mi ero arreso, era finito l’olio nella lampada, finita la voglia di amare e di vivere. In qualche grotta dell’anima una voce diceva: non mi interessa più niente, né Dio, né amori, né vita.
E poi un seme ha cominciato a germogliare, non so perché; una pietra si è smossa, è entrato un raggio di sole, un amico ha spezzato il silenzio, lacrime hanno bagnato le mie bende, e ciò è accaduto per segrete, misteriose, sconvolgenti ragioni d’amore: un Dio innamorato dei suoi amici, che non lascerà in mano alla morte.