S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 11/2018

18 Marzo 2018 – V Domenica di Quaresima

PULIZIE
Centro d’ascolto n° 19 di Zanini Adolfina martedì 20 febbraio 2018
Centro d’ascolto n° 20 di Buranzon Mirella martedì 27 marzo 2018
Centro d’ascolto n° 1-4 di Fardin Roberto e Bertolin Alessandro martedì 3 aprile 2018
Centro d’ascolto n° 2 di Pizzolato Danilo martedì 10 aprile 2018

PRIMA CONFESSIONE Oggi, domenica 18 Marzo alle ore 15 in chiesa a Silvelle prima confessione dei bambini di terza elementare 14 bambini di S. Ambrogio e 16 bambini di Silvelle.

UOVA PASQUALI Oggi, domenica 18 marzo, ultimo giorno per prenotare o acquistare le uova.

VIA CRUCIS Il venerdì ore 15 via crucis in chiesa in particolare per bambini e ragazzi del catechismo: venerdì 23 marzo 3^ media. Alle ore 20 in chiesa Via Crucis per famiglie e adulti: venerdì 23 gruppi di Azione Cattolica.

SETTIMANA SANTA: in settimana verrà fatto recapitare alle famiglie il calendario per le celebrazioni della settimana Santa. I responsabili dei Centri di Ascolto passino in sacrestia a ritirare gli avvisi.

ORA LEGALE: domenica 25 marzo andrà in vigore l’ora legale pertanto le Messe festive e prefestive a Trebaseleghe saranno alle ore 19; a Fossalta, Silvelle e Sant’Ambrogio al sabato ore 18:00.

DOMENICA DELLE PALME – 25 Marzo – I settimana del Salterio
Ore 9.15 S. messa con benedizione degli ulivi dal piazzale della scuola materna e processione in chiesa. Arrivare un po’ prima e riunirsi dal piazzale della scuola materna, la celebrazione inizia lì.
Anche quest’anno chiediamo se ci sono persone che hanno possibilità di offrire dei rami di olivo e di portarlo nella porta della sacrestia lato canonica nella entro venerdì 23 marzo.

DATA DEI PROSSIMI BATTESIMI: domenica 22 aprile durante la Messa delle ore 11 e domenica 20 maggio alle ore 12. Gli incontri di preparazione sono domenica 22 e 29 aprile in Centro Giovanile a Trebaseleghe. Le coppie di genitori interessati prendano contatto con don Federico.

DAL CONSIGLIO PASTORALE – Riporto in sintesi quanto emerso:
C’è stato un confronto molto partecipato nei primi 18 punti dell’esortazione del Papa Evangelii Gaudium. È emersa l’importanza di una fede che nasce da un incontro personale con Gesù. L’incontrare la sua misericordia che rimette sempre in piedi. Una gioia che ti spinge poi ad annunciare Gesù a tutti e ad accogliere tutti. Un vangelo che passa per la nostra umanità e per un fare memoria della grazia ricevuta. E’ stato un confronto che ha aiutato a riflettere su come viviamo la nostra fede e come siamo stimolati ad annunciarla agli altri.
Programmazione della settimana santa, con l’adorazione delle 40 ore, la celebrazione del triduo, giovedì santo sono invitati alla lavanda dei piedi la categoria di persone che nella loro professione creano relazioni significative, in continuità con l’itinerario della quaresima proposto. Il venerdì santo al pomeriggio azione liturgica della croce e alla sera via crucis per le vie con ritrovo con la parrocchia di Silvelle in cascina cavalli. Sabato Santo veglia pasquale.
È stato esposto l’esito positivo del progetto un rifugiato a casa mia, concluso con il messe di gennaio. Il consiglio pastorale ha dato parere positivo per continuare il progetto ospitando altri giovani.
È stata presentata un istanza di coinvolgimento della comunità dalle famiglie che hanno deciso di non vaccinare i loro figli e che frequentano le scuole dell’infanzia del nostro comune.
È stato chiesto un parere sul posticipare la santa messa del sabato sera alle ore 17.30 nel periodo invernale. Il confronto è ancora aperto nel sentire il parere anche della comunità.
Il proseguo per i lavori del piazzale della chiesa ha subito un rallentamento in attesa di ulteriori verifiche e autorizzazioni.

AVVISI DELLA COLLABORAZIONE

ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE

VEGLIA DEI GIOVANI Sabato 24 marzo ore 20.30 nel Tempio di S. Nicolò a Treviso.

CONDIVISIONI DALL’ASCOLTO DI EVANGELII GAUDIUM nn 197-207
Il posto privilegiato dei poveri nel Popolo di Dio. | Aprirsi nel condividere con gli altri anziché chiudersi nel proprio individualismo. | Due criteri che guidano le scelte politiche: la dignità di ogni persona e la ricerca del bene comune. | Tentati di vivere una comoda indifferenza che non ci fa vedere le necessità delle persone. | La paura di parlare di cose scomode e di conseguenza la tendenza a chiudersi. | Anche i poveri hanno delle necessità spirituali, la peggior discriminazione di cui soffrono è la mancanza di attenzione spirituale.

ITINERARIO DELLE DOMENICHE DI QUARESIMA.

Testo di approfondimento tratto da Amoris Laetitia sul tema del SACRIFICIO

130. Per altro verso, la gioia si rinnova nel dolore. Come diceva sant’Agostino, «quanto maggiore è stato il pericolo nella battaglia, tanto più intensa è la gioia nel trionfo». Dopo aver sofferto e combattuto uniti, i coniugi possono sperimentare che ne è valsa la pena, perché hanno ottenuto qualcosa di buono, hanno imparato qualcosa insieme, o perché possono maggiormente apprezzare quello che hanno. Poche gioie umane sono tanto profonde e festose come quando due persone che si amano hanno conquistato insieme qualcosa che è loro costato un grande sforzo condiviso.
135. <…> Come hanno ricordato i Vescovi del Cile, «non esistono le famiglie perfette che ci propone la pubblicità ingannevole e consumistica. In esse non passano gli anni, non esistono le malattie, il dolore, la morte […]. La pubblicità consumistica mostra un’illusione che non ha nulla a che vedere con la realtà che devono affrontare giorno per giorno i padri e la madri di famiglia». È più sano accettare con realismo i limiti, le sfide e le imperfezioni, e dare ascolto all’appello a crescere uniti, a far maturare l’amore e a coltivare la solidità dell’unione, accada quel che accada.
164. <…> È il cammino di costruirsi giorno per giorno. Ma nulla di questo è possibile se non si invoca lo Spirito Santo, se non si grida ogni giorno chiedendo la sua grazia, se non si cerca la sua forza soprannaturale, se non gli si richiede ansiosamente che effonda il suo fuoco sopra il nostro amore per rafforzarlo, orientarlo e trasformarlo in ogni nuova situazione.

 

COMMENTO AL VANGELO

La vita come un chicco di grano
di E. Rocchi

 

Vogliamo vedere Gesù. Grande domanda dei cercatori di sempre, domanda che è mia. La risposta di Gesù dona occhi profondi: se volete capire me, guardate il chicco di grano; se volete vedermi, guardate la croce. Il chicco di grano e la croce, sintesi umile e vitale di Gesù. Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Una frase difficile e anche pericolosa se capita male, perché può legittimare una visione doloristica e infelice della religione.
Un verbo balza subito in evidenza per la sua presa emotiva: se non muore, se muore. E pare oscurare tutto il resto, ma è il miraggio ingannevole di una lettura superficiale. Lo scopo verso cui la frase converge è “produrre”: il chicco produce molto frutto. L’accento non è sulla morte, ma sulla vita. Gloria di Dio non è il morire, ma il molto frutto buono. Osserviamo un granello di frumento, un qualsiasi seme: sembra un guscio secco, spento e inerte, in realtà è una piccola bomba di vita. Caduto in terra, il seme non marcisce e non muore, sono metafore allusive. Nella terra non sopraggiunge la morte del seme, ma un lavorio infaticabile e meraviglioso, è il dono di sé: il chicco offre al germe (ma seme e germe non sono due cose diverse, sono la stessa cosa) il suo nutrimento, come una madre offre al bimbo il suo seno. E quando il chicco ha dato tutto, il germe si lancia verso il basso con le radici e poi verso l’alto con la punta fragile e potentissima delle sue foglioline. Allora sì che il chicco muore, ma nel senso che la vita non gli è tolta ma trasformata in una forma di vita più evoluta e potente.
La seconda immagine dell’auto-presentazione di Gesù è la croce: quando sarò innalzato attirerò tutti a me. Io sono cristiano per attrazione, dalla croce erompe una forza di attrazione universale, una forza di gravità celeste: lì è l’immagine più pura e più alta che Dio ha dato di se stesso.
Con che cosa mi attira il Crocifisso? Con i miracoli? Con lo splendore di un corpo piagato? Mi attira con la più grande bellezza, quella dell’amore. Ogni gesto d’amore è sempre bello: bello è chi ami e ti ama, bellissimo è chi, uomo o Dio, ti ama fino all’estremo. Sulla croce l’arte divina di amare si offre alla contemplazione cosmica. «A un Dio umile non ci si abitua mai» (papa Francesco), a questo Dio capovolto che scompiglia le nostre immagini ancestrali, tutti i punti di riferimento con un chicco e una croce, l’umile seme e l’estremo abbassamento: Dio ama racchiudere / il grande nel piccolo: / l’universo nell’atomo / l’albero nel seme / l’uomo nell’embrione / la farfalla nel bruco / l’eternità nell’attimo / l’amore in un cuore / se stesso in noi.

Dio non ha mandato il Figlio per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato, perché chi crede abbia la vita. A Dio non interessa istruire processi contro di noi, non dico per condannare o per pareggiare i conti, ma neppure per assolverci. La vita degli amati da Dio non è a misura di tribunale, ma a misura di fioritura e di abbraccio, nel paradigma della pienezza.
Perché il mondo sia salvato: salvare vuol dire conservare, e nulla andrà perduto, non un sospiro, non una lacrima, non un filo d’erba; non va perduta nessuna generosa fatica, nessuna dolorosa pazienza, nessun gesto di cura per quanto piccolo e nascosto: Se potrò impedire a un Cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano. Se potrò alleviare il Dolore di una Vita o lenire una Pena, o aiutare un Pettirosso caduto a rientrare nel suo nido non avrò vissuto invano. (Emily Dickinson).