foglietto n. 16/2022
Domenica 17 Aprile 2022
Pasqua di Risurrezione
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Abbracciando la croce il Signore della vita trionfa
messaggio per la Pasqua del Vescovo Michele
“Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa” (Sequenza di Pasqua).
L’antica sequenza che risuona nelle nostre liturgie pasquali continua a dirci il senso profondo di quanto celebriamo: nella sconfitta della croce del Venerdì santo, nel silenzio sospeso del Sabato santo, si gioca tutto il mistero del tempo, della storia, della salvezza.
Nel momento in cui gli avversari di Gesù si illudono di avere risolto il loro problema, credendo di poter tornare all’ordine del giorno di sempre, e in cui i discepoli di Gesù sono dispersi e attoniti, colpiti da una tragedia troppo più grande di loro che infrange ogni sogno, ogni aspettativa, tutto sembra dire che la storia riprende il corso di sempre, che il male mantiene la sua forza di sempre, che ciò che credevamo speranza è, in fondo, soltanto illusione. Ma non è così. In quel momento preciso della storia dell’umanità si combatte il prodigioso duello, la lotta tra morte e vita, il dramma supremo della storia di tutta l’umanità. Il Signore della vita era morto: persa dunque ogni ancora di salvezza; ma ora, vivo, trionfa: ricomincia un tempo nuovo, e nulla sarà come prima.
Ci vuole fede, per augurarci ancora oggi: “Buona Pasqua, il Signore è veramente risorto”. L’evidenza sembra essere altra: la pandemia, l’atrocità di una guerra assurda, la sofferenza di tanti, la povertà di masse sconfinate, la morte che accompagna le nostre vite, senza sosta, senza tregua. Ma è proprio questa fede il dono più grande, e questo augurio è la grande rivoluzione attesa da ogni tempo, anche e soprattutto da questo nostro tempo. Se è vero quello che ci auguriamo, quel duello è stato vinto davvero dal Signore della vita.
Allora c’è una forza di vita nella nostra esistenza, allora la speranza non è un’illusione. Allora ci si può impegnare a favore del bene, allora vince la vita. Anche se non sembra. Anche al cospetto di chi pensa di costruire, in un delirio di onnipotenza, la vita su lutti e macerie: anche se la violenza sembra forte, essa è sconfitta da se stessa, perché genera solamente atti di morte.
E’ l’amore di Cristo risorto che vince davvero, è la forza della vita donata che visita gli abissi e li riscatta dall’ombra e li riporta alla luce. Forse ci è chiesto il passaggio nel buio per far trionfare la luce, ci è chiesto di accettare la precarietà della vita per accoglierne il vero valore di eternità. Solo abbracciando la croce, il Signore della vita trionfa.
Nell’augurio di Pasqua rinasce la speranza, e la nostra fede, come quella di Abramo, ci rende “saldi nella speranza contro ogni speranza” (Rm 4, 18). Il nostro augurio farà risplendere solidarietà, amicizia vera, impegno di vita. Ci mostrerà la scintilla di eternità che cova in ogni nostra vicenda, anche quella apparentemente più buia ed insensata. Ci farà ostinati artigiani di pace, e ci permetterà di tessere legami di bene semplice e tenace.
L’augurio sincero, espresso nella fede vera, sarà la parola che dice il nostro impegno a partecipare, anche noi, a quel “prodigioso duello”, già vinto dalla vita, per essere tra quelli che annunciano e realizzano il trionfo della vita. Senza violenza, senza illusioni di facili soluzioni, ma anche senza rassegnarci alla forza del male.
Auguro a tutti voi di continuare a credere, a sperare, ad amare. Auguro la fede semplice di chi sa affidarsi all’amore di Dio e vedere la vita alla luce del Cristo risorto.
Auguro a tutti voi buona Pasqua: il Signore è veramente risorto, è vivo, è qui con noi.
+ Michele (vescovo di Treviso)
PREGHIERA di BENEDIZIONE della FAMIGLIA
prima del pranzo del giorno di Pasqua, quando la famiglia è riunita attorno alla tavola si può benedire la mensa e chi la condivide
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Dal Vangelo di Luca Quando fu a tavolo con i discepoli di Emmaus, Gesù prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero. Breve pausa di silenzio Padre nostro…
Preghiera: Ti benediciamo, Dio Padre, Signore del cielo e della terra, perché nella Risurrezione di Gesù dai morti ci doni la speranza della vita nuova ed eterna. Benedici la nostra famiglia raccolta attorno alla mensa, rafforza i legami che ci uniscono fa’ che possiamo diffondere la gioia del Signore risorto a tutte le persone che incontriamo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
(benedizione con l’acqua benedetta)
Tempo di Pasqua – “Cristo è risorto Alleluia!”
L’evento pasquale di Gesù è il fondamento di tutta la fede cristiana. Il tempo pasquale (50 giorni fino alla festa di Pentecoste: Domenica 5 giugno) prolunga la memoria di questo evento. La Pasqua è celebrata per cinquanta giorni e permea la vita delle comunità cristiane, ne caratterizza gli atteggiamenti: gioia, libertà, condivisione e quella comunione fraterna che è capace di trasformare il mondo.
Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni
Regole per le celebrazioni comunitarie nelle chiese dal 1 di Aprile
Le prescrizioni del Vescovo in seguito al Decreto post emergenza, prevedono alcune attenzioni:
* è sempre obbligatoria la mascherina nei luoghi di culto al chiuso fino al 30 aprile;
* l’igienizzazione delle mani all’ingresso e la Comunione sulla mano;
* la distanza tra le persone viene ridotta e la capienza in chiesa torna al 100%;
* si può tornare a ricevere la Comunione uscendo dal proprio banco, mettendosi in processione;
i fedeli sono invitati a partecipare in presenza alle celebrazioni della Settimana Santa
Colletta Missionaria di Quaresima “Un Pane per amor di Dio” – si può lasciare l’offerta nell’elemosiniere in centro alla chiesa – segno concreto di aiuto ai fratelli e sorelle più poveri
Appuntamenti della settimana e Avvisi pastorali
Questa settimana riprendono gli incontri di Catechesi con i ragazzi delle Elementari e Medie secondo gli orari di ogni gruppo e invitiamo a partecipare alla Messa della domenica
* Mercoledì 20/04 ore 20.30 Oratorio di S. Ambrogio: Incontro delle mamme e degli adulti che si impegnano nel Grest estivo per i nostri ragazzi delle elementari e medie;
ore 20.45 a S.Ambrogio: Incontro dei referenti parrocchiali per l’accoglienza dell’icona della Famiglia;
* Domenica prossima Ottava di Pasqua – Festa della Divina Misericordia ore 15.00 in Chiesa a Trebaseleghe: Benedizione “icona Gesù misericordioso”, recita della Coroncina e Adorazione Eucaristica;
nel pomeriggio ore 17.00 in Salone del Teatro a S. Ambrogio: Incontro unitario degli adolescenti (15 – 18 anni) che si impegnano come animatori per il Grest estivo in parrocchia (bella occasione per mettere a frutto i propri talenti per i più piccoli)
Iniziative di Pasqua per la Parrocchia e la Scuola dell’infanzia:
* Contributo con la Lotteria – Uova di cioccolato € 1.560,00
* Contribuito per Scuola Infanzia: Vendita dei dolci € 900,00
un ringraziamento per tutti coloro che hanno collaborato a queste iniziative
* Utilizzo ambiente parrocchiale per l’emergenza profughi dall’Ucraina – Le nostre parrocchie di S. Ambrogio e Silvelle, hanno dato disponibilità per l’utilizzo dell’appartamento autonomo presso la Canonica di S. Ambrogio; con l’impegno a collaborare con l’Amministrazione Comunale di Trebaseleghe, per mettere in atto tutti gli adempimenti previsti per questa emergenza umanitaria.
E’ importante coinvolgere le nostre comunità, per aiutare le persone che saranno ospitate a sentirsi accolte e coinvolte nella vita sociale e comunitaria.
Icona della Famiglie – Passaggio dell’icona nelle nostre parrocchie
In preparazione all’Incontro mondiale delle Famiglie in giugno a Roma con Papa Francesco
Questo appuntamento mondiale, avrà un carattere multicentrico ed ogni Chiesa particolare potrà vivere un’esperienza ecclesiale, valorizzando le risorse locali, con la possibilità di partecipare, ascoltare e seguire l’Incontro con il Santo Padre.
L’Incontro Mondiale si inserisce, nell’attuale cammino sinodale della Chiesa e diventa una preziosa esperienza di “partecipazione, comunione e missione” delle famiglie. L’obiettivo ecclesiale è quello di realizzare un evento globale, che abbia il volto particolare di ogni comunità.
Per la preparazione di questo appuntamento mondiale, nella nostra diocesi di Treviso, è iniziata in febbraio, un’iniziativa che si sta attuando nei vicariati e nelle collaborazioni pastorali; il passaggio di un’icona preparata da Padre Rupnik che attraversa tutte le comunità locali; è un cammino che riunisce le famiglie.
Nel nostro vicariato di Camposampiero l’icona sarà presente da sabato 23 aprile, quando arriverà nella chiesa di Piombino Dese e vi rimarrà fino a sabato 14 maggio.
L’Icona arriverà a Silvelle mercoledì 27 aprile e a S.Ambrogio giovedì 28 aprile per poi essere consegnata alla parrocchia di Trebaseleghe.
Nel prossimo foglietto parrocchiali ci sarà il programma delle celebrazioni che verranno svolte.
COMMENTO AL VANGELO
La tomba vuota segno di ripartenza per ognuno
di E. Rocchi
Vangelo di Luca (24, 1 – 12)
Il primo giorno dopo il sabato, al mattino presto, le donne si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole. E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Pietro corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto.
Pasqua ci viene incontro con un intrecciarsi armonioso di segni cosmici: primavera, plenilunio, primo giorno della settimana, prima ora del giorno. Una cornice di inizi, di cominciamenti: inizia una settimana nuova (biblica unità di misura del tempo), inizia il giorno, il sole è nuovo, la luce è nuova.
Il primo giorno, al mattino presto, esse si recarono al sepolcro. Luca si è dimenticato il soggetto, ma non occorre che ci dica chi sono, lo sanno tutti che sono loro, le donne, le stesse che il venerdì non sono arretrate di un millimetro dal piccolo perimetro attorno alla croce. Quelle cui si è fermato il cuore quando hanno udito fermarsi il battito del cuore di Dio. Quelle che nel grande sabato, cerniera temporale tra il venerdì della fine e la prima domenica della storia, cucitura tra la morte e il parto della vita, hanno preparato oli aromatici per contrastare, come possono, la morte, per toccare e accarezzare ancora le piaghe del crocifisso. Le donne di Luca sono una trinità al femminile (R. Virgili): vanno a portare al Signore la loro presenza e la loro cura. Presenza: l’altro nome dell’amore.
Davanti alla tomba vuota, davanti al corpo assente, è necessaria una nuova annunciazione, angeli vestiti di lampi: perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui. È risorto. Una cascata di bellezza. Il nome prima di tutto: “il Vivente”, non semplicemente uno fra gli altri viventi, ma Colui che è la pienezza dell’azione di vivere. E poi: “non è qui”! Lui c’è, ma non qui; è vivo e non può stare fra le cose morte; è dovunque, ma non qui. Il Vangelo è infinito proprio perché non termina con una conclusione, ma con una ripartenza.
Pasqua vuol dire passaggio: abbiamo un Dio passatore di frontiere, un Dio migratore. Non è festa per residenti o per stanziali, ma per migratori, per chi inventa sentieri che fanno ripartire e scollinare oltre il nostro io.
Ed esse si ricordarono delle sue parole. Le donne credono, perché ricordano. Credono senza vedere; per la parola di Gesù, non per quella degli angeli; ricordano le sue parole perché le amano. In noi resta vivo solo ciò che ci sta a cuore: vive ciò che è amato, vive a lungo ciò che è molto amato, vive per sempre ciò che vale più della vita stessa. Anche per me, credere comincia con l’amore della Parola, di un Uomo.
Quello che occorre è un uomo
un passo sicuro e tanto salda
la mano che porge, che tutti
possano afferrarla (C. Bettocchi).
Quello che occorre è l’umanità di Dio, che non se ne sta lontano, me entra nel nostro panico, nel nostro vuoto, visita il sepolcro, ci prende per mano e ci trascina fuori. E fuori è primavera.
Ecco il cuore di Pasqua: il bene è più profondo del male.