foglietto n. 16/2017
16 aprile 2017 – Pasqua di Risurrezione
PULIZIE
Centro d’ascolto n° 19 di Zanini Adolfina martedì 18 aprile 2017
Centro d’ascolto n° 20 di Buranzon Mirella mercoledì 26 aprile 2017
Centro d’ascolto n° 1-4 di Fardin R. e Bertolin A. martedì 2 maggio 2017
AUGURI DI PASQUA
“La Pasqua non è più il buio”. Desideriamo esprimere i nostri auguri con queste parole pronunciate dai bambini della scuola materna. Cristo che ha condiviso ogni situazione di male e sofferenza porti quella luce che dona speranze per continuare il cammino dentro le diverse situazioni della vita. Un ricordo particolare a chi vive un tempo di malattia, di prova, di bisogno e agli anziani.
BUONA PASQUA
don Federico, don Giovanni e Graziella Cooperatrice Pastorale.
Unito agli auguri anche il nostro ringraziamento per tutti coloro che si sono resi disponibili e si sono coinvolti per l’organizzazione delle varie celebrazioni nel periodo della quaresima e delle settimana santa. Sono state un bel segno di comunità viva e partecipe. Segno di luce e speranza per continuare il nostro cammino.
In questo tempo di Pasqua si celebra la gratuità dell’amore di Dio attraverso i sacramenti e alcune tappe:
Domenica 23 aprile alla messa delle 9.30 la Comunione di Maturità dei ragazzi di terza media delle tre parrocchie.
Domenica 30 aprile alla messa delle ore 16 S. Cresima di 22 ragazzi di seconda media.
Domenica 14 maggio alla messa delle 11 prima comunione di 21 bambini di quarta elementare.
Domenica 21 maggio alle ore 16 s. messa con unzione degli infermi.
Domenica 11 giugno alle ore 11 s. messa con le coppie che festeggiano il loro giubileo di matrimonio.
DOMENICA 23 APRILE alla messa delle 9.30 comunione di maturità dei ragazzi di terza media di S. Ambrogio, Silvelle e Trebaseleghe.
Alla messa delle ore 11 un ricordo particolare per Marte Mario benefattore per la scuola materna con benedizione e affissione di una targa in sua memoria dopo la messa in scuola materna.
VANGELO NELLE CASE prossimo incontro mercoledì 19 aprile ore 20.30
S. MESSE NEL MESE DI MAGGIO
Don Federico desidera celebrare la santa Messa nei vari centri d’ascolto. Pertanto chiediamo sin da ora che i responsabili dei vari centri si organizzino, anche due o tre centri insieme, per trovare il luogo adatto per la S. Messa e proponendo alcune date, così da poter organizzare la celebrazione nel miglio modo possibile, compatibilmente con gli impegni di Don Federico. Per le proposte e l’organizzazione contattare Barbiero Milena al 348 0531208 anche con messaggi e whatsapp.
DATA DEI PROSSIMI BATTESIMI domenica 28 maggio durante la messa delle ore 11. I genitori interessati prendano contatto con don Federico.
INCONTRO PER GIUBILEI DI MATRIMONIO Giovedì 20 aprile ore 20.30 in Canonica incontro organizzativo per le coppie che festeggeranno il loro giubileo di matrimonio 20, 25, 30, 35, 40, 45, 50, 55, 60esimo… domenica 11 giugno alla messa delle 11.
GRUPPO LETTORI
Siamo alla ricerca di persone generose che si mettano a disposizione per le letture nelle Sante Messe. Si tratta di un servizio che richiede poco impegno, ma fondamentale per le celebrazioni. Chi volesse mettersi a disposizione può contattare Antonella Barbiero al numero 340 285 1770. Grazie!
AVVISI DELLA COLLABORAZIONE
ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE
SOLENNITA’ DI SAN LIBERALE 27 APRILE 2017
Pellegrinaggio diocesano per giovani e adulti
Giovedì 27 aprile in Cattedrale a Treviso alle ore 19 celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Paolo Magnani.
COMMENTO AL VANGELO
Amare è dire: tu non morirai. Ed ora è una realtà
di E.Rocchi
Come il sole, Cristo ha preso il proprio slancio nel cuore di una notte: quella di Natale – piena di stelle, di angeli, di canti, di greggi – e lo riprende in un’altra notte, quella di Pasqua: notte di naufragio, di terribile silenzio, di buio ostile su di un pugno di uomini e di donne sgomenti e disorientati. Le cose più grandi avvengono di notte.
Maria di Magdala esce di casa quando è ancora buio in cielo e buio in cuore. Non porta olii profumati o nardo, non ha niente tra le mani, ha solo la sua vita risorta: da lei Gesù aveva cacciato sette demoni.
Si reca al sepolcro perché si ribella all’assenza di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!» (Gabriel Marcel). E vide che la pietra era stata tolta. Il sepolcro è spalancato, vuoto e risplendente nel fresco dell’alba, aperto come il guscio di un seme. E nel giardino è primavera.
I Vangeli di Pasqua iniziano raccontando ciò che è accaduto alle donne in quell’alba piena di sorprese e di corse. La tomba, che avevano visto chiudere, è aperta e vuota. Lui non c’è. Manca il corpo del giustiziato. Ma questa assenza non basta a far credere: hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno messo.
Un corpo assente. È da qui che parte in quel mattino la corsa di Maddalena, la corsa di Pietro e Giovanni, la paura delle donne, lo sconcerto di tutti. Il primo segno è il sepolcro vuoto, e questo vuol dire che nella storia umana manca un corpo per chiudere in pareggio il conto degli uccisi. Una tomba è vuota: manca un corpo alla contabilità della morte, i suoi conti sono in perdita. Manca un corpo al bilancio della violenza, il suo bilancio è negativo. La Risurrezione di Cristo solleva la nostra terra, questo pianeta di tombe, verso un mondo nuovo, dove il carnefice non ha ragione della sua vittima in eterno, dove gli imperi fondati sulla violenza crollano, e sulle piaghe della vita si posa il bacio della speranza.
Pasqua è il tema più arduo e più bello di tutta la Bibbia. Balbettiamo, come gli evangelisti, che per tentare di raccontarla si fecero piccoli, non inventarono parole, ma presero in prestito i verbi delle nostre mattine, svegliarsi e alzarsi: si svegliò e si alzò il Signore.
Ed è così bello pensare che Pasqua, l’inaudito, è raccontata con i verbi semplici del mattino, di ognuno dei nostri mattini, quando anche noi ci svegliamo e ci alziamo. Nella nostra piccola risurrezione quotidiana.
Quel giorno unico è raccontato con i verbi di ogni giorno. Pasqua è qui, adesso. Ogni giorno, quel giorno. Perché la forza della Risurrezione non riposa finché non abbia raggiunto l’ultimo ramo della creazione, e non abbia rovesciato la pietra dell’ultima tomba (Von Balthasar).