Mi ha colpito in questa settimana facendo una ecografia al polso vedere il battito del cuore riflesso nello scorrere del sangue nelle vene… Mi ha lasciato stupito vedere fluire la vita in me, come quando si vede pulsare la vita in una creatura in grembo grazie ad una ecografia.
Il dono della vita è frutto sempre di una unione di una comunione di un prendete e mangiate e bevete, questo è il mio corpo è il mio sangue la mia vita per voi…
Oggi ci fermiamo a contemplare questo dono per capirlo di più, per gustarlo di più per non rovinarlo.
Ritrovarci alla domenica per celebrare l’eucaristia significa fare memoria di un dono ricevuto, riattualizzare questo dono nei segni del pane e del vino. In quel pane e vino donati noi riviviamo quell’offerta di vita che Gesù ha fatto per rimanere con noi. E’ l’offrirsi per la nuova ed eterna alleanza. Cioè mi dono a te, prendimi come tuo nutrimento, cibo, come desiderio estremo di essere unito a te e così portare vita.
- Leone Magno esprimeva questo così: partecipare al corpo e al sangue di Cristo non tende ad altro che a trasformarci in quello che riceviamo.
Nutrirci di Gesù eucaristia ci trasforma in Lui, ci dona la capacità di amare, agire, pensare come lui faceva. Ci aiuta a fera della nostra vita un dono gratuito anche lì in quelle situazioni dove ci verrebbe voglia di scappare, di dire basta, di tirarci indietro perché troppo faticoso, perché delusi o feriti in alcune relazioni.
Partecipare alla messa domenicale è fare il pieno di questo amore, che ci fa sentire abitati, accolti dalla presenza di Dio grazie al dono di Gesù.
Nutrirci di Gesù Eucaristia ci fa diventare corpo di Cristo, la bellezza di sentirci uniti gli uni agli altri, non indifferenti, estranei. Questo essere uniti ci lascia anche una missione che è quella di prenderci cura gli uni degli altri.
Adorare la presenza di Gesù eucaristia significa saperlo riconoscere e adorare in quel corpo di Cristo che siamo noi, che è la chiesa. Soprattutto in quelle parti doloranti…
Non posso adorare Gesù e poi far finta di niente di chi soffre, magari della persona che vive accanto a me. O di chi manca del necessario, di chi è emarginato, discriminato, di chi viene calpestato nella dignità, sfruttato, di chi vive un tempo di malattia e prova…
Chiediamo la forza di inginocchiarci anche davanti a queste situazioni, a non tirare dritto e con la forza di Gesù eucaristia vivere anche noi nella quotidianità quel prendete mangiate e bevetene tutti… questa è la mi vita per voi.