E’ il tema dell’anno dell’Azione Cattolica.
La festa di oggi è un invito alla gioia. Le letture ci presentano la gioia, lo stupore di Maria, il suo sì e la paura, il nascondersi di Adamo e Eva per il loro no.
Alla luce di questa festa possiamo chiederci dove nasce la gioia per un cristiano? E poi come fare per vivere nella gioia?
Il dogma dell’immacolata ci presenta il sogno di Dio verso l’umanità: Maria è un esempio di una umanità che accoglie l’amore di Dio, si fida, non vuole fare da sola ma che in constante ascolto fa ciò che Dio le suggerisce. E in questo trova la sua bellezza, la sua gioia di essere serva del Signore, di essere libera, di sperimentare di essere figlia amata. Il sogno di Dio è di essere alleato all’uomo, di essergli vicino per accompagnarlo, condurlo nella vita.
Nella prima lettura vediamo come questo sogno sia stato disatteso da Adamo e Eva, non per cattiveria ma perché ingannati da male, che ha generato il sospetto, il dubbio sulla bontà di Dio, che lui vuole la nostra felicità, il nostro bene, e li ha portati a scegliere in autonomina da Dio.
Se da una parte in Maria vediamo la gioia dall’altra, in Adamo e Eva, vediamo la paura, il nascondersi, il chiudere e alzare muri. Questa è l’esperienza del peccato che ci fa sprofondare nella tristezza. Maria è stata preservata da questa esperienza per donarci il figlio Gesù.
E’ importante che ne prendiamo coscienza, che impariamo a leggere che la fonte di tante nostre sofferenze sono frutto perché non ci fidiamo di Dio, ci lasciamo guidare solo da noi stessi e non dalla sua parola.
Di fronte anche al nostro smarrimento, peccato è interessante vedere come Dio si comporta: viene in cerca, ci aiuta a prendere coscienza delle nostre scelte, e poi non se la prende con noi ma con il serpente, con il male. Dio maledice, cioè prende le distanze dal male mai dall’uomo che ha peccato a causa dell’inganno del male. Questa è un’altra fonte di gioia, sempre recuperabili, amabili agli occhi di Dio.
Come fare per godere di questa gioia che anche Dio desidera per noi? Guardiamo a Maria.
ACCOGLIE: rallegrati piena di grazia il Signore è con te… Maria è un esempio del sogno di Dio, essere abitati dal suo amore, accoglierlo e gustarlo, ci viviamo così come cristiani? Ripieni di grazia? Di questa gratuità di relazione che Dio desidera vivere con noi, quindi abitati, mai abbandonati.
DIALOGARE: esprimere le nostre resistenze, paure di fronte alla gratuità. Questo dialogo è per fare spazio a Dio, tante volte non lasciamo spazio a lui, perché pretendiamo di sapere già tutto.
IL NOSTRO SI’: ecco la serva del Signore… Maria da la sua disponibilità, si fida. Questo la apre a un cammino nuovo, anche faticoso che si svolge nella fede. Fidarmi che la gioia si genera quando mi fido di fare la mia parte nella comunità, che attraverso di me l’amore di Dio si rende concreto per gli altri. E’ la gioia della prossimità di farsi vicini agli altri e dell’accoglienza sentirsi accolti nella nostra diversità e situazione.
“Cantate al Signore… Perché ha compiuto meraviglie”. Ci affidiamo a Maria per gustare e godere della meraviglia che Dio ci vuole contenti.