Le letture di oggi sono un invito chiaro a vivere il perdono. Subito questo può richiamarci a ferite ricevuto, o a colpe commesse. Non è facile il perdono da ricevere e da donare. Tante volte anche se abbiamo riconosciuto di aver sbagliato, facciamo fatica ad accogliere il perdono…
Perché è importante, fondamentale perdonare?
Rancore e ira sono cose terribili… Questa espressione della prima lettura mi ha fatto venire in mete l’immagine di un uragano che dove passa porta distruzione e morte.
La stessa cosa vale quando coltiviamo rancore e ira di fronte a un torto subito, questi a lungo andare portano a distruggere relazioni, legami, a lasciare dietro di se sofferenza, divisioni, distruzione. Non è facile perdonare, e fino a quando dobbiamo farlo?
Gesù per rispondere racconta questa parabola che ci aiuta a vedere di fronte a un debito il modo di agire di Dio e il nostro. Proviamo a guardare a queste differenze per imparare a vivere il perdono, per portare vita e rompere quella spirale di odio.
Il re di fronte alla richiesta del servo, mosso a compassione condona tutto il debito, va oltre le richieste del serve di dilazionare il pagamento.
E’ l’agire di Dio nei nostri confronti, a spingere il padrone a condonare il debito non sono i meriti, le richieste del servo ma la sua grandezza d’animo, la sua compassione. La misura del perdono sta nel cuore grande di Dio, un modo di fare che va oltre le aspettative, va oltre misura oltre il “giusto”.
Ma proprio questa esagerazione è il segno della verità del perdono di Dio. Egli perdona tutte le tue colpe. Noi no, ma lui sì.
Qui dovremmo sostare su questo fuori misura di Dio, perché di fronte a certi fatti il perdono ci sembra una cosa impossibile, eppure a quel servo viene condonato un debito che nemmeno tutta la vita gli sarebbe bastato per estinguerlo.
L’agire dell’uomo: quel servo appena liberato agisce in maniera opposta verso un suo debitore. Perché? Non si è reso conto del perdono ricevuto, si è dimenticato di quanto ha ricevuto e ha agito in base ai suoi criteri di giustizia. “Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come ho avuto io per te?” La prova della verità di aver sperimentato veramente il perdono di Dio è che questo poi si riversa sugli altri, si riversa dentro le relazioni della comunità.
Quante volte dovrò perdonare? Sempre, perché così Dio fa con te. Vivere il perdono verso gli altri ci dice la verità del perdono sperimentato a nostra volta da Dio.
Forse quando facciamo fatica a perdonare chiediamoci se abbiamo sperimentato la tremenda gratuità del perdono di Dio? Dico tremenda perché è un’esperienza dove hai chiara la consapevolezza di non meritare niente, anzi eppure ti sperimenti amato, accolto. Egli guarisce tutte le tue malattie, ti salva dalla fossa…
Lasciarci salvare dal Padre. Permettere, riconoscendo di aver sbagliato che Dio mi ami così. Questo è forte e grande dentro l’esperienza della confessione, è dentro la relazione con il sacerdote che lì abbiamo la certezza del perdono di Dio sempre, senza mettere condizioni.
Con il perdono ricevuto e donato ogni ciclone di rancore e ira viene dissolto per far fiorire la vita.