Conoscere il volto di Dio non è facile, abbiamo mai visto una foto di Dio?
L’icona della Trinità a partire da un brano della genesi ci mostra il volto di Dio. Ci colpisce che per parlare di Dio ci sono tre angeli, Dio non è single, ma comunione, condivisone, mangiare insieme, dialogo, ascolto e dono reciproco.
Da dove partire? Dal centro, dal figlio, da Gesù.
Come faccio conoscere il volto di Dio?
Dio ha tanto amato il mondo da dare suo figlio per noi, perché chi crede in lui abbia la vita eterna.
Guardare a Gesù per conoscere il volto di Dio, che è padre che dona gratuitamente. Gesù è l’umanità di Dio, passo attraverso di lui per conoscere Dio Padre. Ma guardando a Gesù capisco anche chi sono io agli occhi di Dio, figlio sempre amato. Essere figli significa che non siamo autonomi ma che riceviamo la vita.
Un padre che ha a cuore l’umanità, la sua salvezza e felicità. Un Dio fedele, che non si tira indietro, ma è in cammino verso l’uomo. Dio attraverso il figlio viene in ceca di ogni uomo, soprattutto dove l’uomo si è perso, isolato, a causa del peccato del male. Viene in cerca per far sperimentare che ogni vita è da amare. Non prende paura delle nostre chiusure, peccati desidera essere il Dio con noi.
Ecco il dono dello Spirito Santo, il verde dice vita della creazione, è il soffio di vita che ci abita dentro è che ci spinge verso la comunione, la condivisone e quindi a fare esperienza di salvezza.
Quando facciamo esperienza di sofferenza di male, quando nelle varie situazioni della vita ci sentiamo soli, non compresi in quello che viviamo, sperimentiamo l’isolamento.
Lo spirito santo ci spinge sempre verso la comunione che è sempre esperienza di un dare e ricevere.
Dio è venuto per dare ma chi non crede, chi non è disposto a ricevere,a cambiare è condannato, cioè si esclude da questa comunione. Si condanna a vivere male.
Il volto di Dio, la sua presenza vicina, la vivo in questo dare e ricevere. CREDERE significa vivere tutte e due le dimensioni della comunione. Con la televisione non si può fare comunione…
Guardiamo alle nostre famiglie, alle nostre relazioni, quando vanno in crisi in fatica quando manca il dare o il saper ricevere… Si rompe questo flusso di vita.
Lo Spirito Santo è il frutto di questo dare e riceve è soffio di vita… quindi ci suggerisce li atteggiamenti modi di fare di Gesù, l’attenzione la vicinanza, il gesto di cura, il silenzio opportuno, il non aver paura di accogliere o dire ho bisogno, il chiedere scusa e il perdonare…
Tutto questo per fare esperienza di salvezza, cioè di non essere soli questa è la vita eterna. Guardiamo la foto della trinità Dio nelle nostre comunità e relazioni.