Oggi ci sentiamo rivolta questa parola che ci identifica come cristiani, sei il sale della terra, sei la luce del mondo.
Due immagini familiari che Gesù usa per parlare di noi. Pensiamo al sale quanti usi: per dare sapore, per conservare, per curare, per fertilizzare… La luce illumina, riscalda, fa esaltare i colori…
Vediamo cosa può significare questo per noi.
Queste parole Gesù le rivolge appena dopo le beatitudini, allora viene spontaneo fare un collegamento, voi siete sale e luce quando percorrete la via delle beatitudini, quando abbiamo la fiducia, l’umiltà di non aver paura di aver bisogno, di vivere momenti di sofferenza di essere miti, misericordiosi, di pagare di persona per costruire rapporti più veri, di giustizia e di pace… Quando muoviamo le nostre scelte su questi sentieri, siamo luce e sale per gli altri, viviamo anche una fede autentica dove il rapporto con il Signore tocca la mia vita, la cambia, fede e vita non sono due parallele che non si incontrano mai.
Vivere la via delle beatitudini è, in altre parole, vivere la misericordia di Dio, quell’amore che Gesù ha mostrato.
Isaia ce lo ricorda con dei verbi DIVIDERE il pane, INTRODURRE in casa, VESTIRE chi è nudo… senza trascurare i tuoi parenti…. TOGLIERE L’OPPRESSIONE, IL PUNTARE IL DITO, IL PARLARE EMPIO…
Consiste poi nel vivere le opere di misericordia corporale e spirituale…
Vivere così ci fa essere sale, cioè dare sapore alla vita, il sapore di una presenza vera, sincera, costante. Ci aiuta a conservare ciò che merita di durare, di opporsi ai corruttori, a ciò che danneggia la dignità dell’uomo. Sale serve per curare, essere persone che curano la vita degli altri, si fanno carico delle loro ferite per trovare una via di guarigione, una soluzione ai loro problemi.
Essere luce per gli altri attraverso un consiglio, ma anche con scelte concrete che vanno contro la logica del successo, guadagno a discapito dell’uomo e dell’ambiente. Luce perché sai farti vicino alla vita e farne emergere la bellezza, la dignità.
Voi siete… è un voi al personale ma anche come comunità cristiana, bello riconoscere come si è luce per gli altri. Sale e luce sono due modi di testimoniare che si perdono dentro le cose, dentro la vita, non sono di impatto ma si sentono. Così, la nostra presenza deve essere nel mondo.
Possiamo chiederci: che sapore ha la mia vita, che luce emana? Stiamo rischiando di perdere sapore, efficacia, di affievolire la nostra luce.
Essere luce con le nostre opere perché gli uomini vedano e rendano gloria a Dio. Bello ringraziare di Dio perché lo abbiamo contemplato, visto nel volto nostro e della comunità, abbiamo gustato il suo sapore nei gesti compiuti.