All’inizio dell’anno ci viene presentata Maria madre di Dio. Siamo ancora invitati ad entrare nel mistero del Natale.
Lasciamoci ancora illuminare dal presepe, mi ha colpito un presepe fatto da un ragazzo della nostra parrocchia, c’erano sul presepe dei cartelli con scritto: bar, poste, campo sportivo, casa, supermercato…
Come mai? La risposta sono i luoghi dove possiamo incontrare lo spirito di Gesù. Tradotto dove possiamo far nascere Gesù.
Lasciamoci guidare dai personaggi del presepe, in particolare i pastori.
Sono una categoria dei lontani, gente malfamata, eppure l’annuncio a loro arrivato li smuove. Quante cose nella nostra vita non vanno, oppure ci soffermiamo su quello che noi o altri hanno sbagliato, sul negativo… Eppure i pastori partono si mettono in cammino, l’annuncio di un Dio vicino nella fragilità di un bambino apre orizzonti nuovi, muove cambiamenti. Di fronte ai nostri e altrui sbagli, al nostro modo di classificare le persone, sappiamo metterci in cammino, cambiare prospettiva? Questo è generare il Dio con noi.
“Videro un bambino deposto in una mangiatoia”. Gesù deposto in una cesta usata per conservare i viveri. Un messaggio chiaro, Gesù messo come un pane per essere spezzato, nasce come un pane per gli uomini, cibo di Dio per la fame del uomo. Farsi cibo per gli altri, quanto lo siamo? E quanto ci nutriamo di questo cibo per essere pane spezzato per gli altri. Pane spezzato che diventa anche testimonianza di vivere la carità e la nonviolenza nei rapporti interpersonali. Pane che porta vita sostegno nutrimento che fa sperimentare un Dio vicino.
“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Maria di fronte a tutto ciò che accade non ha tutto chiaro, anzi. Questo può succedere anche a noi che di fronte a certe situazioni, prove della vita, di fronte a fatti che succedono e che vanno fuori dai nostri programmi, non ci capiamo, possiamo perdere la fiducia in Dio, cadere allo scoraggiamento. Maria ci suggerisce due atteggiamenti positivi per il cammino: custodire, cioè registrare nella memoria sia l’azione vista e le parole udite; e meditare, cioè mettere insieme. Maria inizia a mettere insieme in quel bambino l’uomo e Dio.
Sono due atteggiamenti importanti quello di non buttare via niente ma in ogni fatto della vita cercare di capire come Dio si fa vicino. Come quel Gesù, che significa Dio salva, continua a rendersi presente nei diversi ambienti di vita, attraverso i nostri gesti e così far sperimentare che Dio continua a salvare il suo popolo.
I pastori tornarono, glorificando e lodando Dio, per tutto quello che avevano udito e visto. Sia una grazia da chiedere per questo nuovo anno, che anche noi possiamo tornare al Padre quando sarà la nostra ora, glorificando e lodando Dio, perché ci siamo fidati di una parola, abbiamo visto la sua salvezza attraverso i nostri e altrui gesti di vita di amore.