Di corsa, i preparativi, è Natale… ci viene offerto un segno per dirci il salvatore…un neonato, un bambino, un germoglio di vita…
Noi di solito puntiamo sui grandi, su chi ha potere, si chi è efficiente, su chi non ha bisogno, su chi si arrangia…
E’ il nostro modo di vivere il Natale, ma non quello Dio con quel segno ci riconduce su un’altra strada, quella del bambino, quella del germoglio. L’invito di oggi, una luce, una stella ci indica la strada del germoglio.
E’ la via della PICCOLEZZA, FRAGILITA’, INSIGNIFICANZA, DEL BISOGNO…
Gesù è venuto non per chi si sente apposto, non ha sbagliato, non è nel buio o nella fatica… Ma per chi tra noi si vive piccolo, fragile, bisognoso, chi si sente insignificante, forse inutile e non all’altezza di quanto chiede la società. Per chi fa i conti con i suoi limiti fisici a causa di una malattia, di una infermità. Per chi porta pesi e ferite forti che magari lo schiacciano, e per chi questi pesi e ferite lo hanno reso insensibile, duro, o con il cuore chiuso agli altri.
Di fronte a questa scelta di Dio sta noi lasciarci illuminare, accogliere la luce, aprire gli occhi del cuore e lasciarci smuovere. Sì, smuovere dai germogli di bene… siamo in inverno ma è una grande primavera di vita quando ci lasciamo abitare da Dio…
Ecco i germogli, affronto con dignità, condivisione la mia malattia, apro il cuore condivido il mio dolore, il mio sentirmi un peso, la mia vita… Vivo con passione onestà e coerenza il mio lavoro, so accogliere chi si fa vicino per aiutarmi, figli che si prendono a cuore i genitori malati, accompagno alla morte una persona cara…
Faccio spazio a chi ha bisogno di un po’ di ascolto, di comprensione e di avere luce attraverso un consiglio. Il chiedere perdono, aprirsi senza paura per lasciarci abitare, comprendere…
Quando spunta un germoglio?
Quando non abbiamo paura di lasciarci abitare. Un errore, una prova, una delusione, non sono una fine come spesso può avvenire o pensiamo ma se ci lasciamo abitare, se permettiamo agli altri a Dio con la sua parola di abitare la nostra oscurità, di condividerla allora il germoglio spunta, fiorisce la vita anche dove vita lì non ci sembra esserci.
Il natale ci riporta all’uomo, ad ogni umanità… A dare attenzione, dignità… alla cura contro l’indifferenza. La gioia del natale è sentirci abitati, vivi perché qualcuno ci vuole vivi, la gioia del Natale è la gioia di vedere spuntare un germoglio di bene perché ho preso sul serio la mia e altrui umanità.