S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 44/2021

Domenica 24 Ottobre 2021
XXX Domenica del Tempo Ordinario

SCARICA IL FOGLIETTO DEI CANTI DELLA MESSA DELLE 9.30

Domenica scorsa abbiamo vissuto una bella giornata per la comunità di S. Ambrogio, tutti hanno apprezzato la ristrutturazione del Teatro e delle Sale per la catechesi, luogo accoglienze e bello per le attività dei gruppi e gli incontri pastorali.

In questa domenica preghiamo perché la nostra Diocesi, preti, laici, consacrati, giovani e adulti, comunità cristiane conosca una nuova Pentecoste e un nuovo invio missionario;
la Giornata missionaria mondiale è occasione anche per sostenere economicamente l’impegno missionario della Chiesa.

Prenotazione Messe per i defunti: in canonica e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

* Sabato 30 ottobre ore 15.30 Oratorio di S. Ambrogio: “CORETTO per RAGAZZI” Canto per bambini e ragazzi dalla 1^ alla 5^ Elementare – (per adesione e info Marco 333 1439585)

Per preparazione alla festa dei Santi – Sabato 30 ottobre ore 15.00 – 17.30 in Chiesa a Trebaseleghe Confessioni per giovani e adulti; e Adorazione Eucaristica notturna a Trebaseleghe dalle ore 21.30 di domenica 31 ott. alle ore 7.30 del 1 nov;
* Lunedì 1 novembre – Festa di Tutti i Santi: a Silvelle S. Messe ore 8.30 – 10.45 – ore 14.30 in cimitero, preghiera comunitaria per tutti i defunti e benedizione delle tombe;
a S. Ambrogio S. Messe ore 9.30 in Chiesa – 15.30 in cimitero e benedizione delle tombe;

* Martedì 2 novembre – Ricordo dei defunti: a Silvelle ore 10.30 Messa in cimitero; a S. Ambrogio ore 19.00 Messa in chiesa; (per favorire una maggiore partecipazione)

Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, con la raccolta generi alimentari) per Centro Caritas a Levada, aperto il sabato

Comunità in Festa Parrocchia di S. Ambrogio dal 23 – 31 ottobre 2021

Domenica 24 ottobre la Festa di S. Ambrogio Patrono
1. Appuntamenti liturgici e spirituali:
* S. Messa ore 9.30 al termine della celebrazione con i rappresentanti dei gruppi e delle associazioni, ci sarà la preghiera di benedizione del nostro paese con l’immagine di S. Ambrogio affidando alla sua intercessione e al suo aiuto tutte le nostre famiglie;
* S. Messa ore 11.00 e preghiera per gli anziani e ammalati della comunità (chi desidera può ricevere il sacramento dell’unzione degli infermi);
Domenica 24 ottobre al mattino e al pomeriggio presso il Teatro è possibile vistare:
La Mostra Fotografica – “IL TEATRO di S. AMBROGIO” per ricordare le attività che negli anni si sono volte in questo ambiente prezioso per la comunità;

2. Appuntamenti culturali e artistici:
* Domenica 24 ottobre ore 7.00 Apertura 16^ mostra macchine movimento terra – Fiera degli uccelli e animali da giardino – esposizione moto e trattori d’epoca;
ore 10.15 Sfilata dei rappresentanti delle associazioni del paese, con rievocazione di una tipica famiglia veneta;
ore 16.00 in Chiesa – Concerto “Uniti dalla Musica” con il Coro Giovanile di S. Ambrogio e di Silvelle
* Venerdì 29 ottobre ore 20.45 in Teatro: Serata per tutti gli operatori pastorali “UNA SCUOLA di VITA BELLA/BUONA i dipinti di Tintoretto per la Scuola grande di San Rocco a Venezia” rel. prof. Ester Brunet   (obbligatoria prenotazione – 349 2884287 Paolo)

3. Appuntamenti ricreativi per ragazzi, famiglie e adulti:
* Sabato 23 ottobre ore 20.30 in Teatro: Serata di animazione per ragazzi (6-12 anni) CANTASTORIE con Susi Danesin  (n° 75 posti prenotazione – 393 1361885 Roberto)
* Sabato 30 ottobre ore 15.00 in Teatro: inizio del Torneo Calcio Balilla per ragazzi, adolescenti e adulti (per iscrizione 346 4070443 Sara)
* Domenica 31 ottobre ore 9.00 partenza della Corsa podistica (km. 7 e km. 12);
ore 16.00 in piazza: Estrazione dei premi della Lotteria di S. Ambrogio 2021 momento conviviale con castagne e….. (è possibile acquistare i biglietti in canonica e dopo le S. Messe)

Per le attività di animazione e per la partecipazione agli eventi è sempre richiesto l’uso della mascherina, l’igienizzazione e il rispetto delle norme per la sicurezza

Lunedì 1 novembre Festa di Tutti i Santi (sono invitati anche i ragazzi del catechismo con le famiglie, ricordando tutte le persone che hanno dato un bel esempio di vita cristiana)
* S. Messa al mattino ore 9.30 in Chiesa;    * S. Messa al pomeriggio ore 15.30 in Cimitero

Ringraziamo vivamente tutti gli operatori pastorali e tutte le persone che si impegnano come volontari per la Festa paesana di quest’anno nelle diverse iniziative, seppur in forma minore è sempre un prezioso momento di ritrovo e di aggregazione per la nostra comunità.

Aperte iscrizioni al Percorso di Preparazione al Sacramento del Matrimonio dalle Parrocchie di Trebaseleghe, Fossalta, Silvelle e S. Ambrogio, si svolgerà dal 13 Febbraio all’ 8 Maggio 2022 in complessivi 10 incontri. Il corso accoglie un numero massimo di 12 coppie. Le coppie interessate possono scrivere a corso.fidanzati.trebaseleghe@gmail.com o contattare il numero 340 2963359 (Mattia).

Appuntamenti della settimana:

* Oggi pomeriggio ore 16.00 in Chiesa a S. Ambrogio: Concerto “Uniti dalla Musica” con il Coro Giovanile di S. Ambrogio e di Silvelle (siamo invitati a partecipare);

* Giovedì 28 ottobre ore 20.45 in Auditorium di Trebaseleghe: Serata per giovani e adulti- Incontro con l’autore: “IL SUICIDIO non ci siamo mai detti addio” conduce Luigi Colusso il tema è molto attuale  e di grande importanza in particolare nei giovani;

* Venerdì 29 ottobre ore 20.45 in Teatro a S. Ambrogio: Serata per gli operatori pastorali “UNA SCUOLA di VITA BELLA/BUONA i dipinti di Tintoretto per la Scuola grande di San Rocco a Venezia” rel. prof. Ester Brunet   (obbligatoria prenotazione – 349 2884287 Paolo);

Per la catechesi a S. Ambrogio in settimana Incontro dei ragazzi in preparazione alla Festa dei Santi: * Mercoledì 27 ott. ore 14.45 Gruppo 1^ Media; Giovedì 28 ott. 15.30 gruppo 3^ Media; Venerdì 29 ott. ore 15.00 Gruppo 2^ media – ore 16.30 gruppi  4^ – 5^ elementare;

Messaggio di Papa Francesco
PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2021
«Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20)

   Cari fratelli e sorelle,

quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza di Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e ascoltato. La relazione di Gesù con i suoi discepoli, la sua umanità che ci si rivela nel mistero dell’Incarnazione, nel suo Vangelo e nella sua Pasqua ci mostrano fino a che punto Dio ama la nostra umanità e fa proprie le nostre gioie e le nostre sofferenze, i nostri desideri e le nostre angosce. Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui viviamo e il suo bisogno di redenzione non gli sono estranei e ci chiama anche a sentirci parte attiva di questa missione: «Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli». Nessuno è estraneo, nessuno può sentirsi estraneo o lontano rispetto a questo amore di compassione.
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno, «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20), è un invito a ciascuno di noi a “farci carico” e a far conoscere ciò che portiamo nel cuore. Questa missione è ed è sempre stata l’identità della Chiesa: «essa esiste per evangelizzare». La nostra vita di fede si indebolisce, perde profezia e capacità di stupore e gratitudine nell’isolamento personale o chiudendosi in piccoli gruppi; per sua stessa dinamica esige una crescente apertura capace di raggiungere e abbracciare tutti. I primi cristiani, lungi dal cedere alla tentazione di chiudersi in un’élite, furono attratti dal Signore e dalla vita nuova che Egli offriva ad andare tra le genti e testimoniare quello che avevano visto e ascoltato: il Regno di Dio è vicino. Lo fecero con la generosità, la gratitudine e la nobiltà proprie di coloro che seminano sapendo che altri mangeranno il frutto del loro impegno e del loro sacrificio. Perciò mi piace pensare che «anche i più deboli, limitati e feriti possono essere [missionari] a modo loro, perché bisogna sempre permettere che il bene venga comunicato, anche se coesiste con molte fragilità» .
Nella Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra ogni anno nella penultima domenica di ottobre, ricordiamo con gratitudine tutte le persone che, con la loro testimonianza di vita, ci aiutano a rinnovare il nostro impegno battesimale di essere apostoli generosi e gioiosi del Vangelo. Ricordiamo specialmente quanti sono stati capaci di mettersi in cammino, lasciare terra e famiglia affinché il Vangelo possa raggiungere gli angoli di popoli e città.
Contemplare la loro testimonianza missionaria ci sprona ad essere coraggiosi e a pregare con insistenza «il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Lc 10,2); infatti siamo consapevoli che la vocazione alla missione non è una cosa del passato o un ricordo romantico di altri tempi. Oggi, Gesù ha bisogno di cuori che siano capaci di vivere la vocazione come una vera storia d’amore, che li faccia andare alle periferie del mondo e diventare messaggeri e strumenti di compassione. Ed è una chiamata che Egli rivolge a tutti, seppure non nello stesso modo. Ricordiamo che ci sono periferie che si trovano vicino a noi, nel centro di una città, o nella propria famiglia.
C’è anche un aspetto dell’apertura universale dell’amore che non è geografico bensì esistenziale. Sempre, ma specialmente in questi tempi di pandemia, è importante aumentare la capacità quotidiana di allargare la nostra cerchia, di arrivare a quelli che spontaneamente non li sentiremmo parte del “mio mondo di interessi”, benché siano vicino a noi. Vivere la missione è coltivare gli stessi sentimenti di Cristo Gesù e credere con Lui che chi mi sta accanto è pure mio fratello e mia sorella. Che il suo amore di compassione risvegli anche il nostro cuore e ci renda tutti discepoli missionari. Maria, la prima discepola missionaria, faccia crescere in tutti i battezzati il desiderio di essere sale e luce nelle nostre terre.

Papa Francesco

COMMENTO AL VANGELO

Siamo tutti mendicanti di amore e di luce
di E. Rocchi

Vangelo di Marco (10,46-52)

E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Vangeli di strade e di incontri, in queste settimane. «Mentre partiva da Gerico…». Siamo alle porte della città, dove le carovane dei pellegrini si ricompongono, dove si aggirano i mendicanti, sperando in una monetina tra i tanti che si danno appuntamento alle porte. Un cieco, seduto, a terra, immobile, sta lì a mendicare la sua sopravvivenza da chi passa. Ma ecco che «sentendo che era Gesù il Nazareno» Bartimeo è come investito da un brivido, da una scossa: alza la testa, si rianima, comincia a gridare il suo dolore. Non si vergogna di essere il più povero di tutti, anzi è la sua forza. Siamo tutti come lui, mendicanti di affetto o di amore o di luce. La mendicanza è la sorgente della preghiera: Kyrie eleison, grida. Tra tutte, la preghiera più cristiana ed evangelica, la più antica e la più umana. Che nelle nostre liturgie abbiamo confinato all’atto penitenziale, mentre è la richiesta di nascere di nuovo. La ripetono lebbrosi, donne, ciechi e non è richiesta di perdono per i peccati, ma di luce per gli occhi spenti, di una pelle nuova che riceva carezze ancora.

Come un bambino che grida alla madre lontana, chiedono a Dio: mostrati padre, sentiti madre di questo figlio naufrago, fammi nascere di nuovo, ridammi alla luce! Bartimeo cerca un Dio che si intrecci con la sua vita a pezzi, con i suoi stracci. Ma la folla attorno fa muro al suo grido: taci! disturbi! Terribile pensare che la sofferenza possa disturbare. Disturbare Dio! Bartimeo allora fa l’unica cosa che si può fare in questi casi: grida più forte. È il suo combattimento, con le tenebre e con la folla.

Il Nazareno ascolta il grido e risponde in un modo tutto nuovo: coinvolge la folla che prima voleva zittire il mendicante, si fida della folla, anche se è così facile a cambiare di umore: chiamatelo! E la folla va, portavoce di Cristo, e si rivolge al cieco con parole bellissime, da brivido, dove è custodito il cuore dell’annuncio evangelico. Parole facili e che vanno diritte al cuore, da imparare, da ripetere, sempre, a tutti: «Coraggio, alzati, ti chiama». Coraggio, la virtù degli inizi. Alzati, dipende da te, lo puoi fare, riprendi in mano la tua vita. Ti chiama, è qui per te, non sei solo, il cielo non è muto. Ed ecco che si libera l’energia compressa, e fioriscono gesti quasi eccessivi: non parla, grida; non si toglie il mantello, lo getta; non si alza da terra, ma balza in piedi. Guarisce in quella voce che lo accarezza, lo chiama e diventa la strada su cui cammina. Noi, che siamo al tempo stesso mendicanti e folla, nelle nostre Gerico, lungo le nostre strade, ad ogni persona a terra, portiamo in dono, senza stancarci mai, queste tre parole generanti: «Coraggio, alzati, ti chiama».