S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 34/2021

Domenica 15 Agosto 2021
Assunzione Beata Vergine Maria

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica negli orari di apertura e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

Oggi Festa dell’Assunta – affidiamo a Maria le nostre famiglie, la Chiesa diocesana e chiediamo alla Madonna la serenità per il mondo, in cui si soffre a motivo della pandemia;

* Venerdì 20 agosto: Uscita culturale in Carnia del gruppo Vangelo nelle Case di S. Ambrogio e Silvelle;

Celebrazione comunitaria ANNIVERSARI di MATRIMONIO 2021
Domenica 19 settembre S. Messa ore 10.30 a Silvelle
Domenica 26 settembre S. Messa ore 11.00 a S. Ambrogio
Dopo l’estate, vogliamo far festa con gli Sposi che quest’anno festeggiano l’anniversario di matrimonio dal 20° al 60° anno e oltre. È prezioso ricordare nella comunità gli sposi che celebrano una tappa importante di vita insieme.
N.B Si può dare adesione in sacrestia dopo le Messe e in canonica negli orari di apertura (ref. S. Ambrogio Annalisa cell. 339 1428437 – ref. Silvelle Claudia cell. 349 3654641) entro domenica 5 settembre

Comunicato della Chiesa Italiana: Per le celebrazioni che si svolgono in Chiesa non è chiesto nessun green pass per la partecipazione dei fedeli, solo il rispetto delle regole: mascherina e distanziamento tra le persone che non sono dello stesso nucleo familiare.

Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

ORATORIO ESTATE 2021 – per i ragazzi:
* S. Ambrogio: aperto pomeriggio ore 16.00 – 21.30 campi da gioco e Beach Volley;
domeniche di agosto resta chiuso l’Oratorio di S. Ambrogio riaprirà in settembre;

* Silvelle – Oratorio: aperto al pomeriggio ore 17.00 – 21.30 spazi esterni; il Campo da Tennis viene ultimato in questi giorni e poi è possibile giocare su prenotazione;

COMMENTO AL VANGELO

Magnificat, una finestra aperta sul futuro
di E. Rocchi

Vangelo di Luca (11,27-28)

Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»

Luca ci offre, in questa festa dell’Assunzione di Maria, l’unica pagina evangelica in cui protagoniste sono le donne. Due madri, entrambe incinte in modo «impossibile», sono le prime profetesse del Nuovo Testamento. Sole, nessun’altra presenza, se non quella del mistero di Dio pulsante nel grembo. Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

Elisabetta ci insegna la prima parola di ogni dialogo vero: a chi ci sta vicino, a chi condivide strada e casa, a chi mi porta luce, a chi mi porta un abbraccio, ripeto la sua prima parola: che tu sia benedetto; tu sei benedizione scesa sulla mia vita!. Elisabetta ha introdotto la melodia, ha iniziato a battere il ritmo dell’anima, e Maria è diventata musica e danza, il suo corpo è un salmo: L’anima mia magnifica il Signore!. Da dove nasce il canto di Maria? Ha sentito Dio entrare nella storia, venire come vita nel grembo, intervenire non con le gesta spettacolari di comandanti o eroi, ma attraverso il miracolo umile e strepitoso della vita: una ragazza che dice sì, un’anziana che rifiorisce, un bimbo di sei mesi che danza di gioia all’abbraccio delle madri. Viene attraverso il miracolo di tutti quelli che salvano vite, in terra e in mare. Il Magnificat è il vangelo di Maria, la sua bella notizia che raggiunge tutte le generazioni. Per dieci volte ripete: è lui che ha guardato, è lui che fa grandi cose, che ha dispiegato, che ha disperso, che ha rovesciato, che ha innalzato, che ha ricolmato, che ha rimandato, che ha soccorso, che si è ricordato….è lui, per dieci volte.

La pietra d’angolo della fede non è quello che io faccio per Dio, ma quello che Dio fa per me; la salvezza è che lui mi ama, non che io lo amo. E che io sia amato dipende da lui, non dipende da me. Maria vede un Dio con le mani impigliate nel folto della vita. E usa i verbi al passato, con uno stratagemma profetico, come se tutto fosse già accaduto. Invece è il suo modo audace per affermare che si farà, con assoluta certezza, una terra e un cielo nuovi, che il futuro di Dio è certo quanto il passato, che questo mondo porta un altro mondo nel grembo. Pregare il Magnificat è affacciarsi con lei al balcone del futuro.

Santa Maria, assunta in cielo, vittoriosa sul drago, fa scendere su di noi una benedizione di speranza, consolante, su tutto ciò che rappresenta il nostro male di vivere: una benedizione sugli anni che passano, sulle tenerezze negate, sulle solitudini patite, sul decadimento di questo nostro corpo, sulla corruzione della morte, sulle sofferenze dei volti cari, sul nostro piccolo o grande drago rosso, che però non vincerà, perché la bellezza e la tenerezza sono, nel tempo e nell’eterno, più forti della violenza.