S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

foglietto n. 31/2021

Domenica 25 Luglio 2021
XVII Tempo ordinario

Prenotazione delle Messe per i defunti: in canonica negli orari di apertura e in sacrestia prima e dopo le celebrazioni;

Avviso diocesano: il Vescovo Michele, la scorsa settimana, ha subìto un intervento chirurgico alle ginocchia per la rottura dei tendini, infortunandosi in una camminata con i ragazzi del Seminario; lo attende un periodo di convalescenza, lo ricordiamo nella preghiera.

Vita nostre parrocchie:
*Contributo per S. Ambrogio “Una pietra per il Sagrato € 100,00 (si ringrazia per la generosità);
* Esperienza Estiva per Gruppo Acr delle Medie: in Oratorio a Silvelle dal 27 al 29 Luglio;

Gesto di Carità: CESTO della CONDIVISIONE in Chiesa (aiuto alle famiglie del territorio, si portano generi di prima necessità riso, legumi, scatolame) verranno distribuiti al sabato pomeriggio presso il Centro Caritas a Levada;

ORATORIO ESTATE 2021 – E stiamo insieme per i ragazzi e le famiglie:
* S. Ambrogio: aperto pomeriggio ore 16.00 – 21.30 campi da gioco e Beach Volley; alla domenica mattina Caffè e aperitivo in Compagnia prima e dopo la Messa all’esterno dell’Oratorio – con le famiglie
E State Insieme a S. Ambrogio: Ballo Latino americano (adatto a tutti) con la presenza dei maestri – Venerdì 30 Luglio ore 21.00 Sagrato della Chiesa
* Silvelle – Oratorio: aperto al pomeriggio ore 17.00 – 21.30 spazi esterni; il Campo da Tennis viene ultimato in questi giorni e poi è possibile giocare su prenotazione;

Evento Estivo a Silvelle – Concerto d’Organo in Chiesa Sabato 31 luglio ore 21.00

Oggi 25 Luglio: I^ GIORNATA MONDIALE dei NONNI e degli ANZIANI Tema: “Io sono con te tutti i giorni” si celebra per la prima volta quest’anno, nella quarta domenica di luglio in prossimità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. La Giornata permetterà, come annunciato dal Papa, di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede.
Il Papa ha concesso l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che, “motivati dal vero spirito di penitenza e carità”, parteciperanno il 25 Luglio alle diverse funzioni che si svolgeranno nelle Chiese.

COMMENTO AL VANGELO

L’opera del Signore è nutrire la vita
di E. Rocchi

Vangelo di Giovanni (6,1-15)

  Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». (…) Gli disse uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». (…) Allora Gesù prese i pani e dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci. Quando furono saziati, disse: «Raccogliete i pezzi avanzati, nulla vada perduto».

Gesù ha appena compiuto il “segno” al quale tiene di più, il pane condiviso, ed è poi quello più frainteso, il meno capito. La gente infatti lo cerca, lo raggiunge e vorrebbe accaparrarselo come garanzia contro ogni fame futura. Ma il Vangelo di Gesù non fornisce pane, bensì lievito mite e possente al cuore della storia, per farla scorrere verso l’alto, verso la vita indistruttibile. Davanti a loro Gesù annuncia la sua pretesa, assoluta: come ho saziato per un giorno la vostra fame, così posso colmare le profondità della vostra vita! E loro non ce la fanno a seguirlo.

Come loro anch’io, che sono creatura di terra, preferisco il pane, mi fa vivere, lo sento in bocca, lo gusto, lo inghiotto, è così concreto e immediato. Dio e l’eternità restano idee sfuggenti, vaghe, poco più che un fumo di parole. E non li giudico, quelli di Cafarnao, non mi sento superiore a loro: c’è così tanta fame sulla terra che per molti Dio non può che avere la forma di un pane. Inizia allora un’incomprensione di fondo, un dialogo su due piani diversi: Qual è l’opera di Dio? E Gesù risponde disegnando davanti a loro il volto amico di Dio: Come un tempo vi ha dato la manna, così oggi ancora Dio dà. Due parole semplicissime eppure chiave di volta della rivelazione biblica: nutrire la vita è l’opera di Dio. Dio non domanda, Dio dà. Non pretende, offre. Dio non esige nulla, dona tutto. Ma che cosa di preciso dà il Dio di Gesù? Niente fra le cose o i beni di consumo: «Egli non può dare nulla di meno di se stesso. Ma dandoci se stesso ci dà tutto» (Caterina da Siena).

Siamo davanti a uno dei vertici del Vangelo, a uno dei nomi più belli del Signore: Egli è, nella vita, datore di vita. Il dono di Dio è Dio che si dona. Uno dei nomi più belli di Gesù: Io sono il pane della vita. Dalle sue mani la vita fluisce illimitata e inarrestabile. Pietro lo confermerà poco più avanti: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole che fanno viva la vita». Che danno vita a spirito, mente, cuore, agli occhi e alle mani. L’opera di Dio è una calda corrente d’amore che entra e fa fiorire le radici di ogni essere umano. Perché diventi, come Lui, nella vita donatore di vita. Questa è l’opera di Dio, credere in colui che Egli ha mandato. Al cuore della fede sta la tenace, dolcissima fiducia che l’opera di Dio è Gesù: volto alto e luminoso dell’umano, libero come nessuno, guaritore del disamore, che ti incalza a diventare il meglio di ciò che puoi diventare. Nessun aspetto minaccioso in lui, ma solo le due ali aperte di una chioccia che protegge e custodisce i suoi pulcini (Lc 13,34), e li fa crescere con tenerezza combattiva, contro tutto ciò che fa male alla vita.