S.AMBROGIO di GRION

Avvisi parrocchiali

Oggi la festa del santissimo corpo e sangue di Cristo, una festa che ci invita a soffermarci su due aspetti: il primo in quel corpo e sangue donati per noi dobbiamo riconoscere la vita di Gesù donata per noi, il secondo una vita donata perché siamo creature, siamo bisognosi.

Nel vangelo possiamo ritrovare questa duplice dimensione. Gesù parla alle folle di Dio, guarisce chi è bisognoso di cure. E di fronte a tanta gente soddisfa anche il bisogno della fame. Tutto ciò mette in luce la dimensione nostra di essere creature, abbiamo dei bisogni materiali, del corpo, ma non solo, abbiamo bisogno che sia nutrito anche il nostro cuore, sperimentare di essere amati, sperimentare che si è preziosi, che si conta per qualcuno. Quando veniamo a messa che fame abbiamo? Oppure abbiamo fame?

Di fronte a questo ci sono due modi di fare quello dei discepoli e quello di Gesù. Due modi che corrispondono a due logiche opposte. Il discepoli agiscono secondo la logica dell’arrangiarsi. Di fronte a tanta gente, al poco che hanno propongono che ognuno cerchi di arrangiarsi. E’ la logica dove non ci si mette in gioco, magari si prende paura per questa cosa grande e si cerca di scaricare sugli altri il da farsi.

Gesù provoca i discepoli con l’espressione: “Date voi stessi loro da mangiare”. Cioè provvedete voi per loro, o date la vostra stessa vita per loro. Gesù li apre alla logica della condivisione a partire anche dal poco che hanno cinque pani e due pesci.

Gesù chiede di fidarci anche del poco che abbiamo e di metterlo a disposizione degli altri. Lui prende i pani, rende grazie, spezza e distribuisce. Sono i verbi dell’eucarestia, sono i verbi della condivisione. Ecco il miracolo, non è la moltiplicazione ma la condivisone dei pani che porta tutti alla sazietà, anzi anche all’abbondanza.

Gesù contro la fame dell’uomo, ogni tipo di fame ci propone la ricetta della condivisione. E’ una ricetta vincente si tratta di fidarsi di guardare ai cinque pani e due pesci che abbiamo, non far finta di niente, metterli a disposizione per il bene per i bisogno degli altri. Ci può essere una condivisione materiale, ma anche una condivisone di vita, di gioie, fatiche, dolori. Quando avviene questa condivisione riceviamo un alimento che nutre, sostiene il cammino, da forza per stare dentro anche a quelle situazioni più difficili o che non si vorrebbe vivere.

Nutrirci di Gesù eucaristia significa domenica in domenica nutrici di quella capacità di condividere, significa imparare a vincere l’indifferenza verso chi si trova nel bisogno.

Aiutaci Signore a nutrirci di te per portare all’umanità affamata il tuo amore.