In queste domeniche del tempo ordinario continuiamo a conosce il volto di Dio che Gesù ci mostra. Centrale oggi è l’immagine della Parola. Quello che riunisce una comunità è il ritrovarsi tutti in ascolto della Parola di Dio, è questo che crea comunità. Il centro è il vangelo, dove Luca ci racconta l’umanità di Dio attraverso la vita di Gesù.
Un primo aspetto importante per la nostra fede è l’ascolto che è diverso dal sentire. Non sentiamo tante parole, notizie, ma ascoltare è un di più, implica un coinvolgersi, un mettersi in gioco e poi anche un agire. E’ quello che accade nell’assemblea riunita nel racconto della prima lettura, la gente piange, si inginocchia, prega, risponde.
Così avviene anche per Gesù, riuniti nella sinagoga per l’ascolto della Parola, leggendo il passo di Isaia Gesù lo commenta con pochissime parole: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Una parola che non resta tale ma si incarna, si concretizza in Gesù, una parola che fa quello che dice. Gesù con la sua vita ci mostra un volto di Dio che è venuto per liberare e salvare.
Oggi, adesso con la sua vita Gesù compie quella parola, la realizza nella quotidianità. Che cosa concretizza Gesù?
Un Dio che desidera portare un lieto annuncio e parte dalla Galilea, luogo che dice le periferie proprio là in quelle situazioni dove non si pensa di trovare la sua presenza. Viene per liberare chi è prigioniero, portare un lieto annunzio, un Dio che desidera perdonare liberando le persone dalla schiavitù del peccato, viene a fasciare i cuori spezzati a causa delle ferite, delle violazioni della dignità delle persone. Un Dio che manifesta la sua grazia, cioè un tempo per accogliere tutti, offrire ristoro, possibilità di ripartire. E’ un Dio che sempre è in favore dell’uomo, mai contro l’uomo, è in favore della vita. E’ un Dio che dimentica se stesso per me, dà la sua vita per me.
Oggi, significa anche adesso, come Dio viene a liberare, a salvare? Lo fa attraverso di noi che siamo il corpo di Cristo ciascuno per la sua parte. Riscoprire oggi che ciascuno è fondamentale, importante nel corpo di Cristo che è la comunità; ciascuno ha un compito una missione per essere segno concreto della gratuità di Dio verso l’umanità.
La chiesa, la comunità cristiana è segno e strumento di salvezza. Cioè attraverso di noi Dio continua a essere vicino all’umanità bisognosa, continua a liberare chi è oppresso calpestato nelle dignità. Attraverso di noi Dio continua a manifestare la sua accoglienza per tutti, continua a offrire il suo perdono a fasciare i cuori spezzati a far rialzare le persone, farle ripartire. Siamo consapevoli di questo e soprattutto come comunità e come cristiani testimoniamo questo?
Chiediamo allora una conversione per essere come cristiani, come comunità una parola concreta della grazia di Dio per l’umanità.