foglietto n. 43/2018
28 Ottobre 2018 – XXX Domenica del Tempo Ordinario
PULIZIE
Dal 29/10 AL 2/11 C.A. 14-15 di Marcon Fabio, Basso Gianna
Dal 5/11 al 10/11 G. Genitori R.1^media ref. Fusaro Silvia
Dal 12/11 al 17/11 C.A. 17-18-20 ref. Libralato Antonella
Dal 19/11 al 23/11 G. Genitori R. 2° media ref. Basso Marica
FESTA DEI SANTI E COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
Giovedì 1 novembre celebreremo la grande festa di Tutti i Santi. Dio ci ha dato questi fratelli e sorelle perché siamo stimolati nel nostro cammino nell’amore a Dio e al prossimo e perché non ci scoraggiamo mai di fronte alle fatiche della vita. Abbiamo nei santi un bellissimo esempio e un aiuto sicuro. Sono i nostri più cari amici. La loro festa solenne ci aiuta a rinnovare la nostra fede e il desiderio di camminare nell’amore. Questi giorni sono un’opportunità per rinvigorire la propria fede fondata sulla gratuità dell’amore di Dio testimoniata dai santi e rinforzare il legame con i propri defunti. Educhiamo i bambini e ragazzi a vivere così questi giorni.
Verrà celebrata la messa solenne alle ore 9.30 in chiesa e poi alle 14.30 in cimitero, ricordando anche tutti i nostri cari defunti. Non ci sarà la messa delle ore 11.
CONFESSIONI: mercoledì 31 ottobre a Trebaseleghe al mattino dalle 9 alle 12 e pomeriggio dalle 15 alle 16.30; a S. Ambrogio dalle ore 16.30 è disponibile don Riccardo; a Silvelle dalle ore 16 è disponibile e don Federico.
VENERDÌ 2 NOVEMBRE alle ore 9.00 S. messa in Chiesa per tutti i defunti della parrocchia.
INDULGENZA Dal giorno 1 al 2 novembre è possibile acquistare l’indulgenza da applicare ai defunti, visitando la Chiesa o il Cimitero e recitando le preghiere del Padre nostro, Credo e una preghiera per il Papa.
È necessaria la Confessione e Comunione entro gli 8 giorni.
SAGRA PARROCCHIALE E PESCA DI BENEFICENZA
Si concludono giovedì 1 novembre, auspico che ci possa essere ancora una bella partecipazione agli eventi religiosi e conviviali. Esprimo la mia gratitudine a tutti coloro che in diverso modo hanno contribuito e lavorato per la loro realizzazione e per la bella presenza della comunità.
VARIAZIONE ORARI S.MESSE con il cambio dell’ora
Da Domenica 28 ottobre a Trebaseleghe alle ore 18
Da Sabato 3 novembre a S.Ambrogio alle ore 17.30 e a Silvelle alle ore 17.30.
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE convocato Mercoledì 7 novembre alle ore 20.45 in canonica.
GENITORI RAGAZZI DI SECONDA MEDIA CRESIMANDI incontro insieme ai ragazzi martedì 30 ottobre ore 20.30 in Centro giovanile a Trebaseleghe. Domenica 4 novembre durante la messa delle 9.30 ci sarà la presentazione dei cresimandi alla comunità insieme alle loro famiglie.
MANDATO DEI MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE
Domenica 4 novembre ore 15.30 a S. Nicolò di Treviso, il Vescovo darà il mandato ai ministri straordinari della S. Comunione, sono invitati tutti coloro che svolgono questo servizio nella comunità.
FURTO FIORI IN CIMITERO Sono stati riportati spiacevoli avvenimenti di furti di fiori dalle tombe dei defunti in cimitero e ci rammarichiamo per quanto accaduto. Confidiamo nel buon senso di ognuno affinché non si ripetano più.
AVVISI DELLA COLLABORAZIONE
ORARIO SS. MESSE NELLE PARROCCHIE DELLA COLLABORAZIONE
CONVEGNO DIOCESANO ADULTI AC sabato 3 novembre ore 15 a Treviso in casa Toniolo dal tema “Adulti Rivoluzionai, è possibile?”
CELEBRAZIONI DEL 4 NOVEMBRE
Sabato 3 novembre alle ore 15.00 in auditorium comunale, consegna medaglie commemorative ai familiari dei caduti durante la prima guerra mondiale.
Domenica 4 novembre, alle ore 9.30 presso il piazzale del Municipio, avrà luogo il raduno dei soci Combattenti, Reduci e Simpatizzanti per partecipare alla cerimonia commemorativa del 4 novembre. Seguirà la S. Messa di commemorazione dei caduti di tutte le guerre alle ore 11.00 (a Trebaseleghe) e il tradizionale pranzo presso il ristorante Baracca Storica Hostaria. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Silvio Cian (3420699910) o a Bruno Pastrello (3334704542).
COMMENTO AL VANGELO
Siamo anche noi ciechi e mendicanti, come Bartimeo
di E. Rocchi
Un mendicante cieco: l’ultimo della fila, un naufrago della vita, relitto abbandonato al buio nella polvere di una strada di Palestina. Poi improvvisamente tutto si mette in moto: passa Gesù ed è come un piccolo turbine, si riaccende il motore della vita, soffia un vento di futuro.
Bartimeo comincia a gridare: Gesù, abbi pietà. È, tra tutte, la preghiera più cristiana ed evangelica, la più umana. Rimasta nelle nostre liturgie, nel suono antico di «Kyrie eleison» o di «Signore, pietà», confinata purtroppo nell’ambito riduttivo dell’atto penitenziale. Non di perdono si tratta. Quando preghiamo così, come ciechi, donne o lebbrosi del Vangelo, dobbiamo liberare in volo tutto lo splendido immaginario che preme sotto questa formula, e che indica grembo di madre, vita generata e partorita di nuovo. La misericordia di Dio comprende tutto ciò che serve alla vita dell’uomo.
Bartimeo non domanda pietà per i suoi peccati, ma per i suoi occhi spenti. Invoca il Donatore di vita in abbondanza: mostrati padre, sentiti madre di questo figlio che ha fatto naufragio, ridammi alla luce!
La folla fa muro al suo grido: Taci! Disturbi! Terribile pensare che davanti a Dio la sofferenza sia fuori luogo, che il dolore possa disturbare. Ma è così ancora, abbiamo ritualizzato la religione e un grido fuori programma disturba. Ma la vita è un fuori programma continuo: la vita non è un rito. C’è nell’uomo un gemito, di cui abbiamo perso l’alfabeto; un grido, su cui non riusciamo a sintonizzarci.
Invece il rabbi ascolta e risponde. E si libera tutta l’energia della vita. Lo notiamo dai gesti, quasi eccessivi: Bartimeo non parla, grida; non si toglie il mantello, lo getta; non si alza da terra, ma balza in piedi.
La fede porta con sé un balzo in avanti, porte che si spalancano, sentieri nel sole, un di più illogico e bello. Credere è acquisire bellezza del vivere.
Bartimeo guarisce come uomo, prima che come cieco. Guarisce in quella voce che lo accarezza: qualcuno si è accorto di lui, qualcuno lo tocca, anche solo con una voce amica, e lui esce dal suo naufragio umano: l’ultimo comincia a riscoprirsi uno come gli altri.
È chiamato con amore e allora la sua vita si riaccende, si rialza in piedi, si precipita, anche senza vedere, verso una voce, orientato da una parola buona che ancora vibra nell’aria. Sentire che qualcuno ci ama rende fortissimi.
Anche noi ci orientiamo nella vita come il mendicante cieco di Gerico, forse senza vedere chiaro, ma sull’eco della Parola di Dio, ascoltata nel Vangelo, nella voce intima che indica la via, negli eventi della storia, nel gemito e nel giubilo del creato. E che continua a seminare occhi nuovi e luce nuova sulla terra.