In questa domenica celebriamo l’ascensione di Gesù al Padre. Gesù ritorna al Padre, non è più con i discepoli sebbene apparso per ben quaranta giorni.

Questo ascendere al Padre, questa assenza dice una presenza diversa. Viene spontaneo pensare quando ci viene a mancare una persona che non è facile sentire la sua presenza, vederla. Gesù, proprio in forza del suo amore che ha vinto la morte desidera stare con i suoi sempre. Vediamo in che modo è presente e cosa ci chiede.

La presenza di Gesù si sperimenta nell’esperienza della comunione. E’ in quel reciproco donare e accogliere che facciamo esperienza di non essere soli. Nella comunione riceviamo quel potere dell’amore, che è il potere di chi si offre, di chi si sacrifica per la vita, di chi si dona e proprio per questo risulta vincente. Vince ogni chiusura, ogni cattiveria, ogni egoismo.

Gesù continua ad essere presente in noi con questa forza del suo amore che è capace di far cambiare le cose, le persone le situazioni di chiusura, di sofferenza causate dal male.

Andandosene Gesù si fida di noi e si affida a noi perché portiamo a tutti la buona notizia del vangelo. Predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro. La natura del nostro essere chiesa è quella di andare e testimoniare questa potenza della gratuità dell’amore di Dio per noi. Farlo con le parole e la vita, i gesti concreti.

Quando io nelle mie scelte mi lascio guidare dalla comunione lì Gesù si fa presente. Agiva con loro, la forza di Gesù si unisce alla tua e trovi lo slancio per rinnovati gesti di vita, gesti di cura per le persone.

E’ bello allora scoprire che Dio salva ancora, ancora si fa presente e lo fa attraverso di te. Presenza continua in ogni parte della terra dove ognuno di noi ha il coraggio di andare.