La luce del sole fa brillare i colori della primavera della vita che riprende.  Vivere da risorti è vivere la vita di tutti i gironi sotto un’altra luce. E’ la luce di Gesù che ritorna dai suoi si rende visibile, presente. Questa luce è fatta di gesti concreti che ci permettono di gustare la presenza dei Gesù, di riconoscerlo sentirlo vicino.

Il primo gesto è nello spezzare il pane. Stanchi delusi, sfiduciati i due discepoli di Emmaus ritornano e raccontano come l’hanno riconosciuto nel gesto del spezzare il pane. Impariamo a vedere tutti quei gesti di persone che si spezzano per noi, che ci hanno offerto vita la presenza di Cristo Risorto.

Non sono un fantasma… toccatemi, guardatemi, mangia insieme a loro… rivive gli stessi gesti di comunione di condivisione che dicono intimità, comunione di vita, vicinanza, presenza che rialza, fa ripartire. Allora chiediamo anche noi di non essere dei fantasmi, di essere e non essere, di far finta di essere presenti, di coinvolgersi per le situazioni è di riscoprire il nostro guardare, il toccare, il farsi presenti, il mangiare come momenti dove creare comunione, condivisione, vicinanza vera, concreta e discreta quella che porta vita.

Gesù spiega le scritture, abbiamo bisogno di lasciarci illuminare dalla scrittura, dal vangelo per essere testimoni della conversione del perdono dei peccati.

Leggere il vangelo, mettersi in ascolto della parola di Dio che ci giunge tramite la scrittura, questa apre la mente il cuore, ci fa riconoscere quel volto di Dio che Gesù ci ha mostrato, altrimenti rimane il rischio di affidarci a idee nostre, convinzioni distorte.

Di questo voi siete testimoni, lasciarci illuminare da questa luce del risorto per far brillare nel nostro volto la luce del suo volto.

Questa è la testimonianza più grande, più bella che convince per attrazione, che incuriosisce che fa mettere in cammino, che interroga in profondità. E far brillare in noi la bellezza di un’umanità pienamente vissuta.