Le omelie delle cinque domeniche di quaresima fanno riferimento ad un itinerario quaresimale intitolato l’A,B,C, delle relazioni. In ogni domenica viene messo in luce un atteggiamento per costruire relazioni autentiche.
I questa prima domenica di quaresima ci troviamo davanti un telaio… Si inizia a tirare un filo, il filo della fiducia. Non è facile iniziare un lavoro, non abbiamo tutto chiaro, però siamo partiti.
E’ la stessa cosa che accade nel vivere le relazioni, tra di noi e con Dio. La prima lettura di oggi ci propone come quel filo d’amore tra Dio e l’uomo si è spezzato a causa del peccato e Dio inizia a tirare un altro filo: io stabilisco la mia alleanza con voi. Pongo il mio arco sulle nubi perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra.
Alleanza significa creare un legame attraverso una relazione impegnativa. E’ vicinanza stretta, intimità.
Dio nonostante il peccato, il rifiuto, l’infedeltà del popolo si FIDA di gettare un ponte di tirare ancora un filo per costruire una relazione con l’uomo, perché da solo non riesce a stare e così l’umanità non può stare senza di lui.
Quante volte invece noi di fronte ai fallimenti delle relazioni, alle fatiche o ferite a causa delle relazioni non gettiamo più ponti, non ci fidiamo di tirare più un altro filo per incominciare a intessere una relazione nuova.
Anche la vasta diffusione dei social è direttamente collegata al bisogno di creare legami senza però la fiducia di iniziare a costruire relazioni impegnative, che chiedono una fatica un mettersi in gioco faccia a faccia al di là dello schermo.
Ecco che allora il cammino quaresimale può diventare un’opportunità per guardare a come viviamo e costruiamo le nostre relazioni, tra noi e con Dio.
Le tentazioni che vive Gesù nel deserto esprimono anche le nostre tentazioni, e vanno lette dentro questa alleanza che Dio ha stretto con noi fin già dal Battesimo. Quali sono le tentazioni che possono minare quel legame stretto che Dio desidera vivere con noi?
La tentazione fa parte della vita, è una realtà da mettere in conto, è una alternativa che ci viene presentata, guardiamo alle tentazioni come a un’opportunità dove possiamo esercitare la nostra libertà.
Satana tenta Gesù, è l’esperienza del male che ci fa dubitare che Dio voglia il nostro bene, che sia per noi, per l’umanità. Di fronte a questo bivio, siamo invitati a fidarci di Dio che è per noi, anziché voler fare da soli, senza di lui come riferimento.
Altra tentazione è l’individualismo, basto a me stesso, non ho bisogno degli altri e non devo interessarmi degli altri, non ho bisogno di tirare un filo per vivere. Oggi è una alternativa molto praticata, rispetto al fidarsi di aver bisogno al voler costruire ponti.
Altra tentazione è percorrere, nel voler costruire relazioni, la via del potere che si impone, della grandezza, dell’essere serviti, dell’interesse. Gesù sceglie la via nel servire, del scendere, dell’avvicinarsi dell’offrire.
In questo tempo di quaresima abbiamo la possibilità di sostare ai diversi bivi di ogni giorno e vedere quale direzione vogliamo prendere. Proprio perché Dio si fida ancora dell’umanità e del bello che vuole costruire con noi, chiediamo di imparare a riconoscere gli inganni del maligno che ci portano a ritirarci e dubitare, e fidarci di tirare quel filo per intessere approfondire la nostra relazioni con lui e con gli altri e fare così esperienza di salvezza.